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Sondaggi elettorali, il centrodestra sull’onda dell’effetto Umbria: crescono Lega e FdI

Le elezioni regionali in Umbria, con una sonora vittoria del centrodestra dopo cinquant’anni di governi di sinistra, ha avuto un impatto sul governo nazionale. Buona parte dell’elettorato ha attribuito la sconfitta del candidato di Partito democratico e Movimento Cinque Stelle alla sfiducia nell’alleanza giallorossa, e i consensi per il centrodestra aumentano.
A cura di Annalisa Girardi
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L'effetto Umbria si fa sentire negli ultimi sondaggi politici? L'impatto del voto regionale ha avuto ripercussioni sull'orientamento di voto di tutti i cittadini del Paese? Queste sono le domande a cui ha cercato di rispondere l'ultimo sondaggio realizzato da Ipsos per il Corriere della Sera. La prima cosa che emerge dai dati è che sulla sonora vittoria del centrodestra, che ha visto trionfare Donatella Tesei, dopo cinquant'anni di governi di sinistra che hanno dato alla regione il nome di "Umbria rossa", gli elettori sono divisi al momento di spiegarne le cause. Infatti, secondo un 38% a causare la perdita di Viancenzo Bianconi, sostenuto da Partito democratico e Movimento Cinque Stelle, sarebbe stata la sfiducia nell'alleanza giallorossa al governo. Per un altro 38%, invece, sarebbe più dovuta agli scandali sulla sanità che hanno investito la regione.

Ad ogni modo, secondo il 56% degli italiani, dopo la sconfitta dell'intesa Pd-M5S a livello regionale, il governo andrà incontro a qualche difficoltà: tuttavia, non metterà la parola fine all'esperienza giallorossa. Per il 17% invece, il voto in Umbria ha segnato la conclusione dell'alleanza fra democratici e pentastellati nell'esecutivo. In generale, il giudizio sul governo è negativo: il 50% degli elettori dice di non avere fiducia nel Conte bis, mentre solo un 36% lo giudica in maniera positiva. Tuttavia, il consenso verso il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, si mantiene in sostanza buono: un 48% esprime apprezzamenti contro un 43% di giudizi negativi. Per quanto riguarda la fiducia negli altri leader politici, salgono i maggiori esponenti del centrodestra. Matteo Salvini va al 40% mentre Giorgia Meloni arriva al 36%. Tendenza contraria per i capi politici delle forze di maggioranza: Luigi Di Maio scende al 21% mentre Nicola Zingaretti al 16%. In lieve crescita è invece Matteo Renzi, al 14%. Si mantiene sempre stabile a 15% il consenso verso Silvio Berlusconi.

Confrontando i dati ad oggi contro quelli di un mese fa, la Lega è passata dal 30,8% al 34,3%. Il Movimento Cinque Stelle è sceso dal 20,8% al 17,9% mentre il Partito democratico dal 19, 5% al 17,2%. Continua l'ascesa di Fratelli d'Italia che cresce dall'8,9% al 9,8%, mentre Forza Italia continua a diminuire la sua portata nel centrodestra, passando da 7% al 6,2%. Uno stesso livello di consensi raggiunto da Italia Viva, che è cresciuta di 1,4 punti percentuali rispetto al 4,8% registrato un mese fa.

Per trarre le conclusioni, pur essendo un voto locale, si può affermare che le elezioni in Umbria hanno avuto ripercussioni a livello nazionale. Ora si attendono le consultazioni in Emilia Romagna, previste per il prossimo gennaio: un voto che molto probabilmente avrà allo stesso modo un impatto sullo scenario politico nazionale.

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