Serracchiani: “Stupro è più inaccettabile se commesso da un profugo”

Commentando il tentativo di stupro da parte di un cittadino iracheno richiedente asilo a danno di una ragazza minorenne, accaduto lo scorso 9 maggio a Trieste, il governatore della Regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, ha dichiarato: "La violenza sessuale è un atto odioso e schifoso sempre, ma risulta socialmente e moralmente ancor più inaccettabile quando è compiuto da chi chiede e ottiene accoglienza nel nostro Paese", la frase ha scatenato accesissime polemiche e la presidente della Regione è stata accusata di dividere le violenze sessuali in "stupri di serie A e serie B" nel tentativo di "strizzare un occhio agli elettori della Lega". La dichiarazione di Serracchiani, contenuta in un comunicato stampa rilasciato dalla presidente la sera del 10 maggio scorso, ha cominciato a diventare virale dopo qualche ora. Su Twitter, nel corso della mattinata del 12 maggio, il caso Serracchiani è diventato nel giro di pochissime ore il trend più caldo della giornata e le proteste contro la governatrice della Regione Friuli Venezia Giulia non accennano a scemare.
"In casi come questi riesco a capire il senso di rigetto che si può provare verso individui che commettono crimini così sordidi. Sono convinta che l'obbligo dell'accoglienza umanitaria non possa essere disgiunto da un altrettanto obbligatorio senso di giustizia, da esercitare contro chi rompe un patto di accoglienza. Per quanto mi riguarda, gesti come questo devono prevedere l'espulsione dal nostro Paese, ovviamente dopo assolta la pena. Se c'è un problema di legislazione carente in merito bisogna rimediare", proseguiva il comunicato incriminato.
Serracchiani è stata duramente attaccata anche dallo scrittore Roberto Saviano, che su Twitter scrive: "Salvini saluta l'ingresso di Serracchiani nella Lega. Spero la candidi lui: se lo fa ancora il Pd, vuol dire che il Pd è diventato la Lega". A margine delle polemiche, la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia ha cercato di spiegare la sua posizione, senza però smentire la dichiarazione: "Non esistono stupri di serie a o serie b. Sono tutti ugualmente atroci. In questo caso all'atrocità si aggiunge rottura patto di accoglienza".
Dopo ore al centro della polemica mediatica, Debora Serracchiani ha diffuso un'ulteriore spiegazione pubblicando un post sulla sua pagina Facebook: "I razzisti vogliono respingere i richiedenti asilo, io voglio accogliere chi scappa dalla guerra. I razzisti pensano che una violenza fatta da uno straniero sia peggiore di quella fatta da un italiano, per me la violenza è sempre e comunque da condannare, senza colore e senza graduatorie. Se occorre lo ripeto. Un richiedente asilo chiede un atto di solidarietà e la comunità che lo accoglie instaura con lui un rapporto di fiducia. Solidarietà e fiducia tengono insieme le famiglie. Per questo una violenza su un minore è odiosa, ma se viene compiuta in famiglia è ancora più odiosa. A renderla tale è il fatto che a commetterla è stata una persona di fiducia. Oltre alla vittima, della quale ci si dimentica sempre quando scoppiano polemiche ideologiche e pretestuose, vengono infatti traditi gli altri richiedenti asilo e tutti quelli che si battono per l’accoglienza dei migranti. Al di là del caso specifico, in cui le responsabilità saranno accertate dalle autorità, io ho sentito il dovere di dire una cosa che credo di buon senso, anche se scomoda. E credo di aver detto una cosa evidente alla stragrande maggioranza dei nostri concittadini. Non rendersene conto significa fare il gioco di quelli che razzisti lo sono veramente", ha dichiarato Serracchiani.