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Senza brevetti liberi per vaccinare contro il Covid i Paesi poveri serviranno 57 anni

La vaccinazione della popolazione mondiale non prosegue allo stesso ritmo e il prezzo da pagare sono tante, troppe vite umane. Oxfam ed Emergency lanciano l’allarme: continuando così la popolazione dei Paesi del G7 sarà immunizzata interamente gennaio 2022, quella dei Paesi poveri tra 57 anni. La soluzione c’è, ed è sempre la stessa: la sospensione della proprietà intellettuale dei vaccini contro il Covid.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Sospendere le regole sulla proprietà intellettuale è fondamentale per portare avanti la vaccinazione contro il Covid nei Paesi poveri. L'allarme viene lanciato da Oxfam ed Emergency nel giorno del G7 dei ministri della Salute: dall'ultimo incontro dei leader dei Paesi del G7 – quattro mesi fa – sono morte più di un milione di persone di Covid. Circa otto vittime al minuto. Non c'è più tempo da perdere, secondo le Ong, che con l'occasione della riunione di oggi chiedono di "smettere di proteggere gli interessi dell’industria farmaceutica e prendere invece decisioni urgenti, per colmare la disuguaglianza di accesso ai vaccini tra paesi ricchi e poveri".

Le stime annunciate da Oxfam ed Emergency non lasciano spazio all'interpretazione: i cittadini dei Paesi del G7 hanno 77 probabilità in più rispetto a quelli dei Paesi poveri di vaccinarsi. Continuando a questo ritmo la popolazione dei Paesi del G7 sarà immunizzata interamente entro il 22 gennaio del 2022. Per i Paesi poveri, proseguendo così, serviranno 57 anni. Delle 1,77 miliardi di dosi distribuite nel mondo solo lo 0,3% è andato ai Paesi a basso reddito. Attraverso il Covax – il programma per fornire dosi di vaccino anticovid ai Paesi poveri – sono state distribuite meno di un terzo delle fiale che erano state promesse. Le Ong stimano che verrà raggiunto il 10% della popolazione entro fine anno. Nella migliore delle ipotesi.

La soluzione, però, ci sarebbe: "È vergognoso che Regno Unito, Germania e altri paesi ricchi, nel pieno delle campagne di vaccinazione per la propria popolazione, impediscano ai Paesi poveri di fare altrettanto opponendosi alla sospensione dei brevetti", hanno commentato Sara Albiani, policy advisor su salute globale di Oxfam Italia, e Rossella Miccio, presidente di Emergency. Tra i Paesi che non hanno ancora assunto una posizione chiara in merito c'è anche l'Italia, segnalano le Ong, nonostante il 70% della popolazione dei Paesi del G7 sarebbe favorevole alla liberalizzazione dei vaccini anticovid. "L’Italia e il G7 devono sostenere il Technology Access Pool con decisione se vogliono davvero mettere fine alla pandemia – continuano Albiani e Miccio – Impegnandosi, inoltre, a finanziare il trasferimento tecnologico e rafforzare la capacità di produzione dei paesi in via di sviluppo, perché ogni giorno perduto, significa vite perdute".

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