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Segre risponde a Salvini: “Lo incontrerò. Se io non odio, perché non dovrei aprire la porta?”

Matteo Salvini aveva fatto sapere in mattinata di voler chiedere un incontro con la senatrice sopravvissuta ad Auschwitz. Il leader leghista, tuttavia, non si era definito pentito per il suo voto sulla Commissione voluta da Segre.  “Certo, perché non dovrei. Se lui mi vuole incontrare, perché no?”, risponde ora la senatrice a vita sopravvissuta ad Auschwitz.
A cura di Annalisa Girardi
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Liliana Segre incontrerà Matteo Salvini. "Certo, perché non dovrei. Se lui mi vuole incontrare, perché no?", ha detto la senatrice a vita arrivando all'incontro ‘L'etica della responsabilità: dalla memoria all'universalità dei diritti' a Milano. "Se io non odio, perché non dovrei aprire la porta?", ha commentato Segre tornando sulle polemiche per l'astensione delle forze politiche del centrodestra nel voto in Senato per l'istituzione di una Commissione contro le descriminazioni, il razzismo e la diffusione dell'odio.

Il segretario della Lega aveva fatto sapere in mattinata di voler chiedere un incontro con la senatrice sopravvissuta ad Auschwitz. Salvini, tuttavia, non si era definito pentito per il suo voto sulla Commissione voluta da Segre. "Se ci si fosse limitati all'antisemitismo non avrei avuto problemi" a votarla, ha affermato. Tuttavia, "le commissioni etiche le lascio all'Unione Sovietica", aveva aggiunto.

Le polemiche sulla Commissione e il razzismo sono all'ordine del giorno: poche ore fa il segretario della Lega di Lecce Riccardo Rodelli si è dimesso dopo aver definito Segre una "nonnetta mai eletta", mentre ieri la stampa si è concentrata sul caso dei cori razzisti verso Mario Balottelli, insultato domenica durante una partita a Verona. Anche su questo caso era intervenuto Salvini, affermando: "A mio figlio predico sempre rispetto per giocatori e arbitri. Quindi, giusto condannare insulti e comportamenti oltraggiosi. Ma mi pare che si sia sollevato un polverone esagerato".  Ieri il leader leghista aveva inoltre affermato, riguardo alla questione: "Con 20 mila posti di lavoro a rischio Balotelli è l'ultima mia preoccupazione, ma proprio l'ultima ultima ultima. Vale più un operaio dell'Ilva che 10 Balotelli. Il razzismo va condannato ma non abbiamo bisogno di fenomeni".

Sull'astensione del centrodestra, qualche giorno fa Segre aveva commentato: "Sono rimasta delusa e stupita che davanti a una mozione che proponeva l'istituzione di una commissione contro l'odio ci potessero essere dei distinguo. Dagli interventi che ho seguito ho immaginato che una parte si sarebbe astenuta ma poi ho notato che molti astenuti al momento dell'annuncio dell'esito del voto sulla mozione hanno applaudito". La senatrice aveva quindi ribadito che "odiare significa perdere tempo prezioso. È un peccato verso se stessi", definendo allo stesso tempo sempre più necessaria la nascita della Commissione in quanto "rimanere indifferenti non è più possibile e lo dico io che l'odio ce l'ho scritto sul braccio".

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