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Sea Watch, scatta la denuncia al Garante della Privacy per la foto segnaletica di Carola Rackete

Lo studio legale Wildside Human First ha presentato un esposto al Garante per la protezione dei dati personali, in seguito alla diffusione della foto segnaletica della comandante della Sea Watch 3 Carola Rackete: “La diffusione di quella foto viola molte più leggi di quanto si possa immaginare”, spiegano gli avvocati.
A cura di Annalisa Cangemi
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È partita una denuncia per la foto segnaletica della capitana Carola Rackete, che da qualche giorno sta circolando in rete. Nello scatto si vede la capitana, arrestata dalla Guardia di finanza dopo che sabato notte ha fatto attraccare la Sea Watch 3 con a bordo 40 migranti, nel porto di Lampedusa, mentre viene identificata dalla polizia. La comandante è in queste ore agli arresti domiciliari ad Agrigento.

"Trattamento illecito dei dati personali", è la violazione segnalata dagli avvocati Silvia Gorini e Cathy La Torre. Lo studio legale Wildside Human First ha presentato un esposto al Garante per la protezione dei dati personali. "Una immagine segnaletica ai fini di indagine è stata persa nella sua custodia da parte di un ufficio: è un dato di natura sensibile che va controllato con sistemi di sicurezza più idonei", sostiene l'avvocato Gorini.

I legali lo hanno annunciato su Facebook: "L'immagine di Carola Rackete in stato di fermo, all'interno di una caserma di Polizia ha fatto il giro del mondo. Come sia stato possibile che quella immagine – che volutamente non postiamo e che vi chiediamo di NON postare o far circolare ulteriormente – sia finita in mano a giornali, social e televisioni, si spiega solo prendendo atto che nel nostro paese sono in pericolo libertà fondamentali. Per esempio il diritto che la propria immagine non diventi carne fresca per sciacalli di ogni sorta. Per esempio, il diritto di essere, se pur in custodia, protetti dalle Forze dell’Ordine sempre e comunque. La diffusione di quella foto viola molte più leggi di quanto si possa immaginare. Costituisce quello che in diritto chiamiamo ‘data breach', ovvero diffusione illecita di un dato personale, perché il volto di Carola, i nostri volti, sono dati personali. Per questo motivo, da Avvocate, da libere cittadine, noi legali di Wildside, abbiamo inviato questa segnalazione al Garante della Privacy. Chiediamo al Garante di accertare ogni violazione che quella foto ha causato. Chiediamo al Garante di intervenire e sanzionare chi ha violato così pesantemente le libertà fondamentali di una persona".

Su Facebook l'avvocato Cathy La Torre ha allegato anche il testo, per cui è possibile per qualsiasi utente sui social presentare la propria denuncia al Garante: "Affinché questa segnalazione sia efficace, ovvero porti a una efficace indagine – sottolineano i legali – vi chiediamo di renderla virale. In particolare, oltre a condividere questo post vi chiediamo:- di utilizzare, come fac-simile il testo che WildSide mette a disposizione; – di inviarlo a vostro nome, e con vostra firma via mail a garante@gpdp.it; via pec a protocollo@pec.gdpd.it".

"Noi chiediamo che il Garante intervenga – ha spiegato Cathy La Torre contattata da Fanpage.it – anche se al momento – dallo scorso 19 giugno – la poltrona del Garante è vacante, visto che M5S e Lega non riescono a mettersi d'accordo sulla nomina. In ogni caso ci appelliamo all'Autorità, perché con il nuovo regolamento sulla privacy se un'immagine viene diffusa illecitamente, come in questo caso, ci possono essere violazioni anche di milioni di euro, per violazione dell'articolo 167 del Codice della privacy. Quindi il vicario deve necessariamente rispondere, a meno che non voglia rischiare di commettere un reato, e in questo caso si tratta di omissione d'atti d'ufficio. Nel frattempo il questore di Agrigento ha anche aperto un fascicolo, e l'indagine penale andrà avanti parallelamente". 

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