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Scuola, cambiano regole della quarantena: potrebbe diventare di 5 giorni e solo per vicini di banco

Le regole per la quarantena in caso di un positivo a scuola potrebbero cambiare: l’idea, proposta dalla Regione Lazio, è quella di applicare anche alle classi il sistema attualmente utilizzato negli aerei, con un numero limitato di persone da porre in isolamento (e per la scuola in dad) sulla base della vicinanza del loro banco a quello del contagiato.
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A cura di Stefano Rizzuti
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Nuove regole per evitare la didattica a distanza. L’obiettivo del governo e delle Regioni resta quello di evitare il più possibile l’interruzione delle lezioni per gli studenti di tutte le scuole. Per farlo, però, bisogna ripensare alcune delle attuali regole, a partire da quelle sulla quarantena in caso di contatti con un positivo. Per questo sono allo studio alcune ipotesi: la prima è una riduzione dei giorni di quarantena da 7 a 5 giorni se si è vaccinati, la seconda è una limitazione del numero di studenti da lasciare a casa, in dad, in caso di positivo in classe. Ad oggi si prevede, in linea di massima, che se c’è un positivo in classe allora tutti i suoi compagni devo essere messi in isolamento. Ma l’idea è quella di cambiare questo sistema ed evitare un ricorso alla dad così massiccio in caso di positivo.

Quarantena a scuola, ipotesi bolle come in aereo

Il modello da seguire potrebbe essere diverso per il futuro, ispirandosi a quello che già si fa in aereo: se c’è un positivo vanno in quarantena solamente i passeggeri che si trovano due file dietro, due file avanti e due file di lato rispetto alla persona contagiata. L’idea è quella di applicare questo modello anche alle scuole, seguendo per i banchi lo stesso principio adottato per le file in aereo. Il sistema dovrebbe essere presto sperimentato nel Lazio, Regione che attraverso i suoi esperti lo ha messo a punto: ora spetterà al Comitato tecnico-scientifico valutare questo modello ed, eventualmente, promuoverlo e applicarlo a livello nazionale. Va, però, valutata l’applicazione in base al tipo di scuola: difficile che il modello posso funzionare alle primarie, come spiega l’assessore alla Salute della Regione Lazio, Alessio D’Amato. Più probabile, invece, che venga applicato per gli studenti dai 12 anni in su, “in classi con alte percentuali di vaccinati”.

Quarantena a scuola, manca una regola nazionale

Al momento le Regioni vanno in ordine sparso, mancando una regola uniforme a livello nazionale. I presidi, però, chiedono con insistenza di avere delle precise linee guida, evitando così di affidarsi alla discrezionalità degli enti locali. In linea di massima ad oggi si prevede che tutta la classe vada in quarantena in caso di un positivo: i vaccinati devono fare un tampone dopo 7 giorni, i non vaccinati dopo 10. Va però sottolineato che in alcune Regioni le regole sono già diverse. In Emilia-Romagna, per esempio, vengono considerati contatti stretti – e quindi posti in quarantena – solamente i vicini di banco. Diverso ancora il ragionamento che si fa in Veneto, dove solitamente a restare a casa è esclusivamente la persona contagiata.

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