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Scontro tra Autostrade e Di Maio, il ministro: “Inutile prendersela con M5S, chiedano scusa””

“Questo non è un dibattito politico ma ci sono delle indagini e dei tecnici che stanno evidenziando delle gravi mancanze. È dunque inutile che Aspi tiri in ballo me o il M5S. Perché qui non c’è nessun complotto. Qui il punto è che o siamo tutti matti oppure Aspi , forse, ha torto. Farebbe meglio a chiedere scusa”: così Luigi Di Maio rilancia le accuse ad Aspi sul caso del crollo del ponte Morandi. E lo scontro fra le due parti continua.
A cura di Annalisa Girardi
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"Vedo che Aspi mi attacca nuovamente senza alcun motivo, visto che le mie dichiarazioni odierne fanno riferimento alla relazione dei tre periti del giudice per le indagini preliminari sul ponte Morandi. Non è mia la relazione, questo non è un dibattito politico ma ci sono delle indagini e dei tecnici che stanno evidenziando delle gravi mancanze. È dunque inutile che Aspi tiri in ballo me o il M5S. Perché qui non c’è nessun complotto. Qui il punto è che o siamo tutti matti oppure Aspi , forse, ha torto. Farebbe meglio a chiedere scusa": con queste parole il leader del Movimento Cinque Stelle, Luigi Di Maio, ritorna sullo scontro con Autostrade per l'Italia sul caso del ponte Morandi.

Il botta e risposta

Oggi Di Maio era tornato a chiedere l’immediata revoca della concessione ad Aspi, dedicando un post su Facebook alla perizia emersa ieri sulle condizioni del Ponte Morandi, crollato a Genova ad agosto del 2018. "Tante cose che mettono i brividi", ha commentato Di Maio riferendosi agli ultimi 25 anni. Il vicepresidente del Consiglio ha poi definito "inaccettabile" lo stato di cose, premendo per "avviare al più presto il procedimento di revoca delle concessioni ad Autostrade per l’Italia".

Di Maio aveva anche aggiunto: "Il nostro compito è anche quello di fare capire, a questi signori, che il governo adesso li controlla, per impedire che il profitto prevalga sul bene collettivo. Questo è il miglior modo per onorare le vittime della tragedia di Genova. E il governo unito su questo è la migliore risposta che possiamo dare alle loro famiglie".

Aspi ha quindi prontamente replicato alle accuse, scrivendo in una nota: "In merito alle affermazioni del Vice Presidente Di Maio sulla perizia depositata ieri dagli esperti incaricati dal GIP nell'ambito del primo incidente probatorio relativo al crollo del Ponte Morandi, Autostrade per l’Italia ricorda che sul Ponte Morandi nel periodo 2015/2018 (fino al 14 agosto) sono state realizzate attività di manutenzione per ben 926 giorni-cantiere, pari ad una media settimanale di 5 giorni-cantiere su 7 giorni, con un investimento di circa 9 milioni di euro. Si rigetta in toto ogni accusa generalizzata di mancanza di manutenzione. E ci si augura che nella fase successiva si possa appurare cosa ha realmente determinato il crollo del Ponte e come mai nessuno dei sistemi e dei consulenti dedicati al monitoraggio abbiano mai evidenziato alcun rischio". Al commento è quindi seguita la richiesta di scuse da parte del ministro Di Maio.

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