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Schlein chiede che l’Italia e l’Ue riconoscano lo Stato di Palestina: “Aiutiamo il processo di pace”

Il Partito democratico chiede “il riconoscimento europeo dello Stato di Palestina”, per “aiutare un processo di pace”. Lo ha dichiarato la segretaria Elly Schlein, unendosi alle dichiarazioni arrivate oggi di Spagna, Irlanda e Norvegia. Contrario il governo Meloni, come ha confermato ministro degli Esteri Tajani.
A cura di Luca Pons
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"Anche noi chiediamo il riconoscimento europeo dello Stato di Palestina per aiutare un processo di pace". Dopo la decisione di Spagna, Norvegia e Irlanda che hanno annunciato la volontà di riconoscere lo Stato palestinese, scatenando l'ira del governo israeliano, la segretaria del Pd Elly Schlein ha ribadito la posizione del Partito democratico: il riconoscimento della Palestina è un passaggio fondamentale per arrivare alla soluzione "due popoli, due Stati" che anche il governo Meloni dice di appoggiare. "Mentre uno stato c'è già, quello di Israele, e ha il diritto a esistere in pace e in sicurezza, senza attacchi terroristici e missili, purtroppo manca ancora purtroppo – colpevolmente – il riconoscimento dell'altro Stato, lo Stato di Palestina. Perché anche i palestinesi hanno diritto a uno Stato in cui vivere in pace e in sicurezza", ha detto Schlein ai cronisti.

Non è la prima volta in assoluto che la segretaria afferma questa linea – lo aveva fatto pochi giorni fa durante un evento elettorale a Pescara – ma la presa di posizione è più forte ora che ha anche il sostegno dal governo socialista di Pedro Sanchez in Spagna, tra gli altri. Anche nella mozione del Pd su Israele e Palestina che la maggioranza aveva approvato a febbraio si era ipotizzato inizialmente di inserire il riconoscimento come richiesta ufficiale al governo. Poi però aveva prevalso la decisione di puntare sul cessate il fuoco, ottenendo così anche il sostegno del centrodestra.

Oggi Schlein ha ribadito: "Da ottobre chiediamo un cessate il fuoco immediato, per liberare tutti gli ostaggi ancora nelle mani dei terroristi di Hamas, per fermare questo massacro di civili in corso a Gaza – e con la follia dell'attacco a Rafah che rischia di essere un'ecatombe – e per portare tutti gli aiuti umanitari che sono indispensabili alla popolazione palestinese".

In Palestina, ha aggiunto la segretaria, la popolazione "è ingiustamente punita in modo collettivo, quando sappiamo che è fatta per il 40% di minori, ragazze e ragazzi con i terroristi di Hamas non hanno nulla a che fare". Per questo, ancora una volta la richiesta dei dem è che ci sia "un ruolo diplomatico e politico più forte dell'Unione europea". Adesso, in questa forza diplomatica e politica deve rientrare anche "il riconoscimento europeo dello Stato di Palestina".

Una soluzione che però il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha già escluso: l'Italia è favorevole alla nascita di uno Stato palestinese che riconosca Israele e sia riconosciuto da Israele, ha detto il ministro, "è la soluzione dei due Stati che abbiamo ribadito anche ieri al termine della riunione del Consiglio supremo di difesa". Insomma, lo Stato di Palestina deve nascere tramite trattative dirette con Israele, e non con il riconoscimento di altri Paesi. "Siamo pronti anche a lavorare a una soluzione, così come proposto dalla Lega araba, per preparare il terreno alla nascita di uno Stato palestinese, anche con una presenza militare a guida araba e siamo pronti a inviare militari italiani a partecipare a questa missione". Tajani, però, ha condannato "i passi che servono soltanto a creare tensione".

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