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Scarpinato (M5s) critica la riforma della giustizia, ministro Nordio e centrodestra lasciano l’Aula

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio e i senatori del centrodestra hanno lasciato l’Aula di Palazzo Madama, in segno di protesta, durante l’intervento del senatore M5s Roberto Scarpinato. L’ex magistrato stava criticando duramente la riforma della giustizia, e ha concluso: “Bene quest’Aula vuota, resteremo noi a difendere questo Paese”.
A cura di Luca Pons
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Il ministro della Giustizia Carlo Nordio, insieme al resto della maggioranza, hanno lasciato l'Aula del Senato mentre Roberto Scarpinato, senatore del Movimento 5 stelle ed ex magistrato, interveniva in dichiarazione di voto sulla relazione del ministro legata alla riforma della giustizia.

Fonti del Movimento 5 stelle hanno fatto sapere che Nordio sarebbe stato il primo ad uscire dall'Aula di Palazzo Madama, per "dare il segnale". L'avrebbe poi seguito Fratelli d'Italia, poi ancora Lega e Forza Italia. Sono rimasti, tra i seggi della maggioranza, solo l'ex ministra leghista Giulia Bongiorno (che doveva svolgere l'intervento successivo) e il capogruppo del Carroccio Massimiliano Romeo, entrambi in piedi. Al termine dell'intervento dell'ex magistrato, i parlamentari del centrodestra sono tornati in Aula.

L'uscita sarebbe stato un gesto di protesta nei confronti dell'intervento di Scarpinato, che si stava esprimendo duramente contro la riforma della giustizia proposta dal ministro e sostenuta da tutta la maggioranza, ma anche da Italia viva e Azione. L'intervento dell'ex pm ha criticato fortemente la scelta di abolire l'abuso d'ufficio: "Il ministro, che è andato via quindi non mi posso rivolgere direttamente a lui, così riabilita tutti i 3.600 condannati per abuso d'ufficio dal 1996 al 2020, il peggio del peggio dei pubblici amministratori, e per il futuro ha legittimato l'abuso del potere pubblico".

Scarpinato ha anche parlato della scelta di limitare il traffico di influenze illecite  ("si amplia lo spazio d'azione e d'impunità per lobbisti, affaristi e faccendieri, proprio quando è iniziata la corsa all'oro dei miliardi del Pnrr"). E lo stesso sugli altri punti più controversi della riforma, come quello sulle intercettazioni: "È una riforma penale di casta, che realizza i desiderata di grandi e piccoli padroni".

Alla fine del suo intervento, poi, il senatore ha preso atto dell'assenza del centrodestra e del ministro: "Noi abbiamo scelto di stare dall'altra parte della barricata. Noi stiamo dalla parte dei cittadini senza potere, dalla parte di quell'Italia che ancora crede nell'onestà e nella giustizia uguale per tutti. Dunque, bene quest'Aula vuota, resteremo noi a difendere questo Paese".

In serata, il senatore di Fratelli d'Italia Raffaele Speranzon ha definito "gravi le accuse che muove il senatore Scarpinato", riferendosi al passaggio in cui "attribuisce alla maggioranza e al ministro Nordio la volontà di dare ‘impulso a una nuova politica criminale, che adegui il sistema penale all'assetto classista della società' e soprattutto della necessità ‘di un ministro della Giustizia, che, incarnando lo spirito del tempo, si attivi adeguatamente per riformare la Costituzione, in modo da ricondurre l'ordine giudiziario sotto il controllo dei vertici politici'". L'obiettivo del centrodestra è di "liberare la magistratura dalle correnti politicizzate, di cui Scarpinato è significativo esempio", ha proseguito Speranzon.

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