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Santanchè: “Pagare con carta è una fregatura, non voglio che mio marito sappia come spendo i soldi”

Per la deputata di FdI Daniela Santachè pagare con carta elettronica non è la stessa cosa di pagare in contanti. E spiega così il motivo a Tagadà su La7: “Ognuno di noi ha una privacy: se io non voglio, come moltissime donne, far sapere a mio figlio o mio marito tutte le mie cose, perché tutti devono sapere tutto di me?”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Incentivare i pagamenti con strumenti elettronici per limitare l'uso del contante e quindi il rischio che se ne approfittino gli evasori fiscali, questo sarà uno dei dei punti cardine della prossima manovra di bilancio. L'idea è quella di combattere il nero con il sistema del cashback, cioè riaccreditando sulla carta elettronica una cifra che va tra il 2% al 4% delle spese effettuate, una sorta di rimborso Iva.

Uno degli incentivi allo studio per favorire l'uso della carta di credito (ma per cui non si sa ancora se verranno trovati i finanziamenti in manovra), è quello di prevedere un superbonus, il cosiddetto bonus Befana, che permetterebbe di cumulare le spese fino a un tetto di 2500 euro, per poi ricevere, nei primi giorni dell'anno, un ‘tesoretto' del 19%, pari quindi a un massimo di 475 euro.

Ma il meccanismo premiale per scoraggiare l'uso del contante non piace a tutti. Tra le principali critiche che sono state mosse c'è quella della privacy, che ne risulta intaccata, e della libertà di ognuno di noi di spendere il denaro nei modi che ritiene più consoni. Tra le voci contrarie troviamo anche quella della deputata di Fratelli d'Italia Daniela Santanché, che intervenuta ieri a Tagadà ha commentato così: "Sono balle. Pagare con carta è una fregatura. Non diciamo che pagare con la carta elettronica o con la moneta cartacea è uguale perché diciamo una supercazzola: il mio potere d'acquisto si riduce, perché pago le commissioni". 

Uno degli elementi più controversi: "Faccio un altro esempio: io pago le tasse, ho i soldi sul mio conto corrente, quindi sono soldi miei, ma potrò decidere se voglio pagare in contanti o meno? Ognuno di noi ha una privacy: se io non voglio, come moltissime donne, far sapere a mio figlio o mio marito tutte le mie cose, perché tutti devono sapere tutto di me?".

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