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Salvini se la prende con chi paragona i migranti ai “nostri nonni che portavano sudore e lavoro”

Matteo Salvini ha tenuto un breve comizio sul palco di Brindisi, per promuovere la raccolta firme per i referendum sulla giustizia. Per meno di un quarto d’ora il segretario della Lega si è lasciato andare toccando tutti i temi d’attualità: dal ddl Zan alle restrizioni anticovid, dalle tasse ai migranti. E proprio su quest’ultimo argomento si è arrabbiato con chi paragona “chi sbarca a Lampedusa con i viaggi che all’epoca hanno fatto i nostri nonni, che sono andati a portare sudore, lavoro e ricchezza”. Lo dice a Brindisi, in Puglia, dove ci sono decine di migliaia di braccianti immigrati.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Matteo Salvini continua il tour per promuovere la raccolta firme per i referendum sulla Giustizia proposti dalla Lega. Oggi è in Puglia, dove ha tenuto un breve comizio a Brindisi. Oltre che del contenuto dei quesiti referendari il segretario del Carroccio ha parlato anche di temi attuali, tirando fuori i soliti cavalli di battaglia, attaccando avversari politici e prendendo posizione sulle questioni all'ordine del giorno: dalla riapertura delle discoteche alle regole anticovid. Senza tralasciare il turismo, la bellezza dell'Italia, le cartelle esattoriali, le tasse. E poi il disegno di legge Zan e la questione migranti.

Proprio sui migranti Salvini si arrabbia improvvisamente: "Mi fa inca**are chi paragona chi sbarca a Lampedusa con i viaggi che all'epoca hanno fatto i nostri nonni, che sono andati a portare sudore, lavoro e ricchezza", attacca il leader della Lega, riscuotendo grande successo in piazza. Certo le differenze non sembrano poi così tante, sempre di migranti economici si tratta, sempre di gente che poi verrà sfruttata: chi nelle miniere all'epoca, come giustamente sottolinea Salvini, chi nei campi oggi, proprio in quella Puglia da cui parla il senatore. "Per me immigrazione non sono le barche o i barchini, ma penso agli italiani che sperano di tornare in Italia dopo essere stati costretti a lasciare la loro terra". E ancora: "La Lega sta lavorando su questo".

Salvini si concentra anche sugli altri temi: "L'Italia è l'unico Paese in cui ad oggi non c'è una data di riapertura per le discoteche e i locali da ballo", protesta il segretario della Lega in piazza. "Mi chiedo perché non si permette ai giovani di ballare e di divertirsi in sicurezza". E ancora: "Il Covid cambia prospettive – spiega – A me personalmente dover rispondere a Letta, ai suoi attacchi quotidiani sullo ius soli, il ddl Zan e al perché i giocatori della nazionale di calcio non si inginocchiano, non interessa". Infine una stoccata agli esperti: "Ormai quando vedo i virologi in tv, cambio canale", perché "c'è qualcuno che vorrebbe ancora tenerci tutti chiusi dentro casa". Ma non si capisce bene perché dovrebbero.

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