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Salvini scambia una battuta di Orfini per una proposta di legge

Il leader della Lega Matteo Salvini si confonde e prende sul serio un’ironica proposta di Matteo Orfini lanciata sui social. L’esponente dem provocatoriamente chiedeva una norma per limitare l’uso dei messaggi vocali. Salvini lo attacca: “Non ho parole. Chiusi in casa e col bavaglio, perché il Pd ha paura dei messaggi vocali?”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il leader della Lega Matteo Salvini sui suoi profili social si è scagliato contro un tweet del dem Matteo Orfini. Complice forse il superlavoro di queste settimane dovuto all'emergenza coronavirus, o la fretta di attaccare un avversario, un esponente del Partito democratico, il segretario del Carroccio ha preso un granchio: ha scambiato per una proposta reale quella che evidentemente voleva solo essere una battuta.

Questa volta la Bestia ha commesso (forse volutamente?) un errore di valutazione. Vediamo i fatti. Ieri Matteo Orfini, probabilmente esausto per la mole di messaggi, video chiamate e note vocali che tutti gli italiani si stanno scambiando in questi tempi di quarantena, si è sfogato così sul suo profilo: "Nel prossimo dpcm serve assolutamente una norma per limitare l'uso dei messaggi vocali. Ne va della tenuta democratica del paese". Una frase forte, ma naturalmente scherzosa. Ed è lo stesso parlamentare a chiarirlo poco dopo rispondendo ad alcuni utenti, preoccupati dall'idea che Orfini stesse realmente concependo una proposta così lesiva della libertà dei cittadini e dei principi democratici del Paese. Un follower lo bacchetta: "Caro Orfini ma anche ai messaggi demenziali soprattutto se provengono dai leaders di partito. Ma questo non è costituzionale: qualsiasi idiota è libero di dire idiozie, anche se crea effetti dannosi". Un altro gli chiede "Sei serio?". Poco dopo si legge la replica di Orfini che dissipa ogni dubbio: "Ironia, questa sconosciuta".

Probabilmente Matteo Salvini non si è accorto di questo scambio di messaggi avvenuto sul profilo del parlamentare dem, e ha pubblicato il suo ‘j'accuse' sul Facebook, con tanto di foto di Matteo Orfini e del segretario del Pd Nicola Zingaretti: "Non ho parole. Chiusi in casa e col bavaglio, perché il Pd ha paura dei messaggi vocali??????? P.s. Questi sono al governo e hanno tanta voglia di scherzare…"

Matteo Orfini ha risposto a Salvini, per spiegare l'equivoco: "Scrivo un tweet proponendo scherzosamente di limitare l'uso dei messaggi vocali (una tortura). Matteo Salvini,unico in Italia, non lo capisce e fa un post indignato accusando me e Zingaretti di voler mettere il bavaglio al paese. E questa volta nemmeno ha la scusa del mojito".

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