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Salvini posta video di una donna musulmana che litiga sul bus. Lei replica: “Mi hanno insultata”

Il segretario del Carroccio, in un video rilanciato su Facebook, mostra la lite tra una donna italiana e una ragazza di origine maghrebina con il capo velato avvenuta su un autobus di Livorno. “L’8 marzo diventerà la Festa della donna velata?”, scrive Salvini nel post a corredo delle immagini. Raggiunta da un volontario di Asia-Usb Livorno, Sana, la ragazza protagonista della lite, fornisce la sua versione dei fatti e racconta di essere stata attaccata e insultata dall’altra donna, che le avrebbe detto di tornarsene al suo Paese.
A cura di Charlotte Matteini
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Un breve post su Facebook, per rilanciare un video che mostra una lite scoppiata tra due donne su un autobus della linea 8 di Livorno, corredato dalla didascalia di Matteo Salvini: "L'8 marzo diventerà la "Festa della donna velata"? Alzare le mani e urlare ‘Ti ammazzo' non è un grande esempio di ‘integrazione'. Un pensiero a tutti gli autisti e ai passeggeri che sopportano l'arroganza delle amiche della Boldrini ogni santo giorno", scrive il leader del Carroccio. Al centro della discussione una donna italiana e un'altra donna di origine maghrebina con il capo velato, che litigano per motivi ignoti. Nel video infatti, come notano molti commentatori, manca l'antefatto, ovvero il problema che ha generato la discussione tra le due donne. Guardando le immagini, si vedono le due donne litigare e spintonarsi. "Questo è il mio Paese", si sente dire dalla ragazza araba. "Ti ammazzo io, non mi dici così. Siamo cittadini italiani, abbiamo la cittadinanza, non mi dici ‘vai al tuo Paese'", prosegue, sempre alzando la voce e cercando di spingere l'altra passeggera. La lite viene poi sedata dall'autista del bus dov'è avvenuto il litigio, che dice di voler chiamare i carabinieri, mentre la donna di origine araba va via insieme a sua sorella e a una parente.

Il video rilanciato da Matteo Salvini ha fatto letteralmente il giro dei social network, ma oltre a tanta indignazione ha anche portato un volontario della Asia-Usb Livorno (Associazione Inquilini e Abitanti) a rintracciare la donna protagonista della lite – che si chiama Sana, mamma di una bambina di 11 mesi e da 11 anni regolarmente residente in Italia – per permetterle di raccontare la sua versione dei fatti. "Dopo la pubblicazione del video, condiviso anche dallo sciacallo Matteo Salvini, in cui si vede una discussione tra alcuni utenti all'interno di un bus Ctt, abbiamo deciso di intervistare Sana, purtroppo la protagonista del video e nostra iscritta storica, per avere anche la sua versione dei fatti. L'otto marzo scioperiamo anche per lei e contro tutte le discriminazioni", si legge nel post Facebook che ha rilanciato il secondo video.

Sana spiega di aver preso il bus 8 con la madre, la sorella e un'amica e non appena salita ha ricevuto da parte dell'autista la richiesta di chiudere i passeggini. La ragazza spiega di aver accettato la richiesta di chiuderne uno, specificando però di essere impossibilitata a chiuderli entrambi perché uno era carico di spesa. L'autista acconsente, ma subito dopo arriva una signora italiana a dirle che le regole sono valide per tutti e che quindi avrebbe dovuto chiudere entrambi i passeggini. Sana racconta di averle risposto dicendole che con la bambina in braccio e in passeggini chiusi non sarebbe riuscita a tenere in mano anche tutti i sacchetti di spesa accumulati in uno dei due passeggini e sottolineando che alle rimostranze della signora, molti passeggeri hanno dato ragione alla ragazza, difendendola. Da lì la lite è degenerata, sfociando poi nell'alterco ripreso dal video rilanciato da Matteo Salvini.

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