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Salvini: “Pd vuole cancellare il Codice degli appalti”, Orlando nega: “Noi vogliamo semplificazione”

Secondo Matteo Salvini il Pd è d’accordo con la Lega sulla realizzazione dei cantieri e vuole superare il Codice degli Appalti. Il ministro Orlando replica: “Il Pd non chiede di cancellare il Codice degli appalti, cosa peraltro impossibile essendo in larga parte il recepimento di direttive europee”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Anche il Pd (col sindaco di Firenze) chiede di cancellare il codice degli appalti per aprire i cantieri. Bene, avanti col Modello Genova". Lo ha scritto sui social il segretario della Lega Matteo Salvini, commentando le parole di Dario Nardella in un’intervista al Corriere della Sera, a proposito dell'eccessiva burocrazia del Codice degli Appalti (d.lgs n. 50/2016), approvato durante il governo Renzi e che poi ha subito negli anni diversi aggiustamenti. Salvini plaude al cosiddetto ‘modello Genova', che ha permesso la rapida costruzione del ponte Morandi, applicando direttamente l'articolo 32 del Codice degli appalti europei, che consente, per comprovate esigenze di urgenza, di lavorare direttamente con le imprese, evitando il passaggio della gara.

Il sindaco di Firenze ha detto oggi in un'intervista: "Voglio lanciare un grido d’allarme: con queste norme noi le opere non le faremo. Per realizzare un’opera da 25 milioni con il codice degli appalti in Italia occorrono dieci anni. Quindi, semplicemente, propongo una moratoria: si applichino solo le leggi europee. Poi c’è un’altra criticità di cui ho accennato al ministro Brunetta. In questi mesi gli enti locali, nonostante i molti pensionamenti, hanno smesso di assumere a causa dei decreti Covid. Ora c’è stato uno sblocco, però ci sono norme impossibili. Per dirle, a Firenze stiamo facendo un concorso per un dirigente amministrativo. Sono arrivate più di 500 domande e con le regole del Cts abbiamo dovuto prendere venti palestre. Ma se noi non possiamo assumere il personale ad hoc per seguire la progettazione e la realizzazione delle opere rischiamo di non poter fare nulla", ha spiegato.

Secca la replica del ministro del Lavoro Andrea Orlando: "Vorrei dire, evitando ogni polemica al senatore Salvini, che il Pd non chiede di cancellare il Codice degli appalti, cosa peraltro impossibile essendo in larga parte il recepimento di direttive europee".

"Il Pd, come ha fatto in questi mesi – ha aggiunto – lavora per semplificare le procedure, per ridurre il numero delle stazioni appaltanti, per superare la burocrazia difensiva. Il Pd è però contro la logica del massimo ribasso e del subappalto indiscriminato, ed è per procedure di selezione delle imprese contraenti efficienti e rapide, ma di massima garanzia e trasparenza, a tutela di una effettiva libera concorrenza". Secondo Orlando, "non è sacrificando i diritti dei lavoratori, riducendo la concorrenza e esponendosi al rischio di infiltrazioni che si fa ripartire il Paese".

"Leggo dichiarazioni stravaganti, provenienti da più parti, di chi invoca la ‘cancellazione' del Codice appalti. Richiesta sbagliata oltre che impossibile, dal momento che il Codice del 2016 è per il 90 per cento frutto del recepimento di direttive europee", ha scritto su Facebook la coordinatrice del programma del Pd Chiara Braga.

"Al contrario – ha aggiunto – è invece urgente completare la sua attuazione. Come? Lavorando sulla qualificazione e centralizzazione delle stazioni appaltanti e potenziando le assunzioni di figure tecniche necessarie e competenti, digitalizzando le procedure di gara per ridurre gli oneri a carico delle imprese e accelerare i tempi, superando la logica del massimo ribasso per premiare invece qualità e sostenibilità delle offerte, regolando la disciplina del subappalto e dando attuazione al DURC di congruità per garantire tutela e sicurezza ai lavoratori e combattere il rischio di infiltrazioni criminali. Tutti aspetti su cui il Partito Democratico con la ministra De Micheli aveva avviato un lavoro importante e che sono pienamente coerenti con le indicazioni del Recovery Plan indicate dal ministro Giovannini".

Si ricorda che anche il piano della task force voluta dall'ex premier Conte, Vittorio Colao, chiedeva di semplificare il codice degli appalti per accelerare i cantieri, soprattutto per le opere considerate di interesse strategico, prevedendo la sola applicazione delle direttive europee in materia.

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