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Salvini: “Il reddito di cittadinanza va modificato, così è un fallimento che crea solo lavoro nero”

Il segretario della Lega torna a parlare del reddito di cittadinanza, ma non più solo in termini di cancellazione: “Quando si comincerà a discutere della legge di Bilancio chiederemo di rivederlo o cancellarlo, faremo entrambe le proposte – spiega Salvini – Non è un attacco a qualcuno, ma sono dieci miliardi di euro che dovevano creare lavoro e non lo fanno, anzi creano lavoro nero e disoccupazione”. E propone di dare i soldi agli “imprenditori che assumono”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Matteo Salvini esce dal Parlamento dopo una lunga riunione della segreteria politica della Lega, tanti i temi sul tavolo: il green pass, l'eventuale obbligo vaccinale, ma anche il reddito di cittadinanza, tema tornato al centro del dibattito pubblico nelle ultime ore. "Abbiamo coordinato sindaci, governatori, Parlamento europeo, Camera, Senato su tutte le prossime scadenze: riforma fiscale, riforma della giustizia, abbiamo fatto il punto sui referendum – spiega Salvini – Abbiamo fatto il punto sulle elezioni amministrative, perché puntiamo a vincere in tante città dove ora siamo all’opposizione".

Il leader della Lega risponde anche alle domande dei cronisti presenti sul reddito di cittadinanza: "Quando si comincerà a discutere della legge di Bilancio a mia prima firma in Senato si chiederà di rivederlo o cancellarlo, faremo entrambe le proposte – annuncia Salvini – Non è un attacco a qualcuno, ma sono dieci miliardi di euro che dovevano creare lavoro e non lo fanno, anzi creano lavoro nero e disoccupazione". Poi ammette: "L’abbiamo approvato anche noi, ma alla prova dei fatti ci siamo resi conto che non funziona. Tutelare le poche persone che non possono lavorare è sacrosanto, ma milioni di assegni staccati ogni mese da 600 o 700 euro che disincentivano e diseducano al lavoro non possono essere uno strumento dell’Italia dei prossimi anni".

Salvini è convinto di trovare l'appoggio politico per modificare il reddito di cittadinanza: "Io credo che ci sia un’ampia maggioranza parlamentare, esclusi i 5 Stelle, disponibile a reinvestire quei soldi in lavoro vero, dandoli alle imprese che assumono e dandoli a chi ricomincia a lavorare". Secondo il segretario leghista "in troppi casi dare il reddito di cittadinanza vuol dire premiare i furbetti, premiare quelli che non hanno voglia di fare nulla". E ancora: "Alla prova dei fatti si è rivelato un fallimento. Un conto è sostegno alla povertà, un conto è pagare centinaia di migliaia di assegni a gente che non fa nulla dalla mattina alla sera. Io sono convinto che quei 700 euro dati a un imprenditore che assume una persona abbiano un senso, dare 700 euro a qualcuno che invece con quei soldi non ha voglia di far nulla non ha senso".

Sul green pass, invece, dice che chiederà al presidente Draghi "che intenzioni ha". Poi torna all'attacco: "L’unica cosa che non capiamo è l’allarmismo di Speranza, il perché debba ricominciare a parlare di chiusure e di lockdown. Se dovesse succedere sarebbe un suo fallimento – commenta Salvini – Ormai più del 70% degli italiani è vaccinato, chiedono il green pass per tenere aperte le attività, quindi se parli di chiusure hai sbagliato qualcosa". E sull'obbligo vaccinale insiste: "Non c’è bisogno di nessun obbligo perché gli italiani stanno rispondendo, il personale scolastico è vaccinato oltre il 90%, l’Italia è uno dei Paesi più vaccinati dell’Europa e dell’Occidente e quindi non ha senso parlare di chiusure". Il green pass "meno complica la vita alle persone meglio è, i governatori dicono che pensare al green pass per il trasporto pubblico locale è una follia. Mi auguro che nessuno voglia complicare la vita a quei milioni di italiani che per scelta o per impossibilità non sono coperti".

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