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Salvini dice che vuole il ponte sullo Stretto di Messina e lo vuole chiamare Ponte Draghi

“Io ci credo nel Ponte sullo Stretto, so che qualcuno non è d’accordo, ma in pochi credevano nella ricostruzione del ponte di Genova e invece è stato fatto. C’è un costo ipotizzato di 7 miliardi e 100mila posti di lavoro”, dice Matteo Salvini, in questi giorni in Sicilia per la terza udienza nel processo Gregoretti. E propone: “Potrebbe chiamarsi Ponte Draghii”.
A cura di Annalisa Girardi
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Matteo Salvini torna a parlare del Ponte sullo Stretto di Messina. E avanza l'ipotesi di intitolarlo a Mario Draghi, il nuovo presidente del Consiglio. Rispondendo alle domande dei giornalisti, il leader della Lega ha detto: "Io ci credo nel Ponte sullo Stretto, so che qualcuno non è d’accordo, ma in pochi credevano nella ricostruzione del ponte di Genova e invece è stato fatto. C’è un costo ipotizzato di 7 miliardi e 100mila posti di lavoro". Per poi aggiungere: "Potrebbe chiamarsi Ponte Draghi".

L'ex ministro dell'Interno, i giorni scorsi a Catania per la terza udienza nel processo Gregoretti, ha detto ai cronisti di aver già discusso della questione Ponte sullo Stretto con i governatori delle Regioni interessate, quindi Nello Musumeci per la Sicilia e Nino Spirlì per la Calabria. Salvini ha sottolineato ancora una volta l'importanza delle infrastrutture, ribadendo di essere convinto che questo sia il momento giusto per realizzare finalmente il ponte che possa collegare la Calabria e Sicilia.

Uscendo dall'aula bunker di Catania, ieri il segretario del Carroccio aveva aggiunto, citando anche la questione dell'Ilva: "Ci sono centinaia di crisi aziendali irrisolte, alcune delle quali possono avere una risposta. La vicenda Ilva deve prevedere le bonifiche a Taranto per salvare la vita dei figli di quella città e interventi economici per salvare i posti di lavoro degli operai di quella città. Cominciare a progettare e finalmente a lavorare alla posa della prima pietra per il Ponte sullo Stretto di Messina per quattro anni assorbirebbe la produzione dell'acciaio prodotto a Taranto, permetterebbe di avere i soldi per le bonifiche, di salvare i posti di lavoro dell'Ilva e di dare lavoro ad altre centomila persone". E ancora una volta aveva evidenziato come il nuovo presidente del Consiglio sembrasse in sintonia con le proposte del suo partito. "La Lega al governo significa concretezza. Poca filosofia e tanti fatti concreti. Ce ne sono tante di crisi, vedremo di fare in fretta perché si sono persi mesi preziosi", aveva concluso.

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