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Salario minimo, slitta voto su emendamento soppressivo del centrodestra. Opposizioni: “Ritiratelo”

Slitta in commissione Lavoro della Camera il voto sull’emendamento soppressivo della maggioranza alla proposta di legge sul salario minimo. Pd: “Maggioranza ci ripensi, dia al Parlamento la possibilità di discutere la proposta”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Nuovo round sul salario minimo in commissione Lavoro alla Camera, dove le opposizioni stanno tentando di difendere la proposta sul salario minimo a 9 euro lordo l'ora, chiedendo il ritiro dell'emendamento soppressivo presentato dalla maggioranza. Se passasse la proposta di modifica presentata dal centrodestra, verrebbe soppresso il testo unitario sostenuto da Pd, M5S, Azione, Avs e +Europa, a prima firma del leader dei cinque stelle Giuseppe Conte. Il voto sull'emendamento della maggioranza è slittato ai prossimi giorni. Con la sospensione della seduta intorno alle 13.30, orario previsto per la conclusione dei lavori, il presidente Walter Rizzetto ha riaggiornato la commissione a domani in mattinata con 10 interventi dei membri delle opposizioni già calendarizzati.

"Con questo emendamento soppressivo, la maggioranza non si limita ad esprimere una obiezione di merito o ad avanzare una controproposta, che sarebbe pure auspicabile, ma decide di sotterrare un problema. Decide di cancellarlo dall'agenda parlamentare negando alle opposizioni, per una volta unite, di mettere il parlamento nella condizione di fare il suo mestiere: quello di discutere, di emendare e di ricercare una sintesi possibile", ha detto Gianni Cuperlo, intervenendo in commissione Lavoro.

"Temo che dietro a questo atteggiamento della maggioranza ci sia una concezione della dialettica parlamentare e della stessa qualità democratica nell'uso del consenso che rischia seriamente di ridurre gli spazi del pensiero critico e della partecipazione".

"Con partiti fragili una democrazia soffre, senza elettori una democrazia muore – ha detto ancora il deputato dem – Anche da questo punto di vista dare un segnale all'esterno che da queste aule c'è un Parlamento che sa discutere può essere un incentivo a favorire una maggiore consapevolezza alla partecipazione da parte dei cittadini".

"Il Salario minimo – ha sottolineato – non è uno sgambetto delle opposizioni alla maggioranza e nemmeno un agguato al governo del paese, legittimato a compiere le sue scelte. Ma nella sua modestia, questa proposta vorrebbe invece essere una forma di pacificazione sociale. Non sarà certo un caso che una forte maggioranza degli italiani, il 75%, è favorevole a una misura come il salario minimo. E se il Parlamento scegliesse invece di negare anche solo la prospettiva di un confronto sul merito di questa proposta temo che quella maggioranza resterebbe profondamente delusa. Faccio così appello alla maggioranza perché ci ripensi". 

"Ci sono delle parti di questa proposta di legge unificata che obiettivamente non possono convincere. Molto banalmente, e lo dico con una sfumatura tecnica, questa è una proposta che non ha alcuna copertura finanziaria. Se e qualora non fossimo noi a cercare di porre un rimedio, sarà la Commissione Bilancio che darà un input negativo rispetto alla proposta. perché all'art. 7 non ci sono le coperture finanziarie", ha dichiarato il presidente della commissione Lavoro Walter Rizzetto, Fdi, al margine della discussione.

"Io avevo calendarizzato tra martedì e mercoledì sia il voto – ha spiegato Rizzetto  – e sia le discussioni sul complesso degli emendamenti. Se le opposizioni vogliono portare a domani la discussione sugli emendamenti, la presidenza lo consente tranquillamente. Ma prima o poi serve arrivare ad un voto di questi emendamenti che potrebbero essere votati anche entro il fine settimana".

La Commissione si riunirà ancora domani per proseguire la discussione. E il voto sugli emendamenti, ha spiegato Rizzetto, non sarà comunque "prima di domani pomeriggio".

"Eviterei – ha precisato – che possa essere la settimana prossima perché noi dobbiamo istruire per andare in Aula entro il 28. Cercheremo, compatibilmente con gli spazi che ognuno vuole prendersi, di votare entro la settimana". Domani è previsto un ufficio di presidenza per "calendarizzare meglio i lavori", ha annunciato infine Rizzetto.

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