video suggerito
video suggerito

Roberto Saviano contro Matteo Salvini: “Scappa dal processo, non darò tregua alle sue bugie”

Lo scrittore Roberto Saviano attacca duramente il ministro dell’Interno Matteo Salvini: “Io, cittadino come tanti, come tutti, sarò processato; il ministro, invece, ha deciso di sottrarsi al processo, seriamente e giustamente spaventato dal fatto che la sua condotta nel caso Diciotti possa farlo condannare”.
A cura di Redazione
6.369 CONDIVISIONI
Immagine

Il caso Diciotti e la scontata decisione del Senato della Repubblica di negare l’autorizzazione a procedere per Matteo Salvini (accusato dal Tribunale dei ministri di sequestro di persona) sono al centro della nuova polemica fra Roberto Saviano e il ministro dell’Interno. Lo scrittore, con un lungo e articolato pezzo su La Repubblica, ricorda come lui stesso sia stato querelato dal ministro per averlo definito “ministro della malavita” e stigmatizza il diverso “destino” riservato ai cittadini: “Io, cittadino come tanti, come tutti, sarò processato; il ministro, invece, ha deciso di sottrarsi al processo, seriamente e giustamente spaventato dal fatto che la sua condotta nel caso Diciotti possa farlo condannare. Ha usato lo schermo e il ricatto politico per ottenere l'appoggio del suo alleato di governo, quel M5S che doveva fare da argine ai movimenti xenofobi e che ha finito per essere la loro stampella al Governo”.

Saviano, già ieri protagonista di un botta e risposta con il leader della Lega (con un post nel quale definiva "atto da buffone" la scelta di impedire alla nave Mare Jonio di attraccare a Lampedusa e la diramazione di una circolare per disciplinare il comportamento delle forze dell'ordine in caso di nuovi arrivi), aggiunge di non voler fare retromarcia e conferma i giudizi espressi nei confronti di Salvini:

Sono pronto a essere processato per un reato di opinione, cosi potrò ribadire quanto grave sia la strategia che sta portando questa politica a far coincidere lo Stato con il Governo. Le divise continuamente indossate dal ministro, la querela che mi viene fatta su carta intestata – in modo che sia fatta dall'istituzione, dal ministero e non, quindi, da persona privata – mostrano che nella politica da Twitter, nella politica da 280 caratteri, spesso si smarriscono i confini. La strategia è la solita: permettere qualunque libertà d'espressione a chi non fa rumore, a chi si perde nel vociare ininfluente o generico e scegliere di punire e di perseguitare chi, invece, ha una voce che, per qualche ragione, si distingue e si diffonde con eco.

Nella sua lettura, questo processo “sarà un punto di non ritorno per il ministro Salvini”: “Mentre lei scappa codardamente dal processo sul caso Diciotti, ci vedremo al processo nel quale sarò io l'imputato, ma le assicuro che non mi intimidisce e le prometto che con la parola – l'unico mezzo a mia disposizione – non darò tregua alle sue continue bugie”.

6.369 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views
Immagine

Iscriviti a Evening Review.
Ricevi l'approfondimento sulle news più rilevanti del giorno

Proseguendo dichiari di aver letto e compreso l'informativa privacy