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Riservisti militari, arriva il ddl della Lega per richiamare 10mila volontari in caso di crisi: cosa prevede

Arriva una proposta della Lega per istituire una riserva di 10mila volontari, da attivare in caso d’emergenza. Il bacino dovrebbe essere composto da ex militari, che abbiano prestato servizio come Volontari in ferma triennale (VFT) o Volontari in ferma iniziale (VFI) e che attualmente sono in congedo. Cosa dice il testo della ddl che dovrebbe iniziare l’iter in commissione il prossimo 8 luglio.
A cura di Annalisa Cangemi
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La Lega ha presentato in commissione Difesa un ddl che consentirebbe di avere a disposizione 10mila riservisti, sul modello della Guardia Nazionale americana, volontari armati pronti a intervenire, in supporto delle forze armate, nel caso si presentasse uno scenario di guerra.

La proposta era stata presentata nel febbraio 2024 è ieri è stata annunciata ieri dal presidente della commissione Difesa Antonino Minardo, deputato della Lega, e prevede, come si legge nel testo della pdl, una riserva ausiliaria dello Stato composta da un massimo di 10mila unità, ripartite in nuclei operativi, a livello regionale e sotto le dipendenze delle autorità militari. Ora il testo dovrebbe iniziare il suo iter in commissione l'8 luglio.

Da tempo è allo studio di questo governo un piano per il potenziamento delle forze armate italiane. A marzo era uscita su alcuni quotidiani la notizia di un progetto di reclutamento di 30-40 militari in più, per aumentare quasi di un terzo la capacità difensiva italiana. Al momento l'organico di tutte le forze armate si aggira attorno alle 160mila unità (dopo l'ultima revisione stabilita da Crosetto), tra Esercito, Marina e Aeronautica, a cui vanno aggiunti i poco più di 100mila carabinieri. Ma in quel caso si parlava non di riserve militari ma di una vera e propria assunzione di militari effettivi.

Lo stesso ministro però aveva smentito quelle cifre, spiegando che si trattava piuttosto di uno scenario auspicato dal Capo di Stato maggiore dell'Esercito Carmine Masiello, il quale aveva appunto proposto di incrementare l’organico tra le 40 e le 45mila unità. Fonti della Difesa avevano poi spiegato a Fanpage.it che un progetto di ampliamento esiste, ma è presto per parlare di numeri. Anche perché per mettere i pratica il suggerimento del Capo di Stato Maggiore, ci vorrebbe un orizzonte temporale molto lungo, dai cinque agli otto anni. Si tratterebbe praticamente del 25% di tutte le forze armate, un numero enorme, anche in termini di carico economico per il pagamento degli stipendi, di equipaggiamenti aggiuntivi e di spese necessarie per la selezione. Le stesse fonti aveva chiarito a Fanpage.it che l'idea di Crosetto è sempre rimasta quella di portare avanti il vecchio progetto del reclutamento di una riserva ausiliaria.

Cosa prevede il disegno di legge della Lega sui 10mila riservisti militari

Per questa riserva di pensa di attingere tra ex militari, che abbiano prestato servizio come Volontari in ferma triennale (VFT) o Volontari in ferma iniziale (VFI) e che attualmente sono in congedo. Questi presterebbero la loro attività, su base volontaria, per cinque anni a decorrere dal congedo, prolungabili mediante successivi rinnovi. Questo consentirebbe di selezionare, su base volontaria, personale già formato e addestrato dalle Forze Armate.

La riserva ausiliaria potrebbe essere mobilitata dal governo sia in tempo di guerra o di grave crisi internazionale o, comunque – come si legge nell'introduzione alla pdl – in situazioni di pericolo per la sicurezza dello Stato, sia per la difesa dei confini nazionali, sia in caso di dichiarazione dello stato di emergenza di rilievo nazionale da parte del Consiglio dei ministri, anche in concorso con le Forze di polizia ad ordinamento civile e militare, oppure per attività complementari, logistiche e di cooperazione civile-militare. Nel testo si prevede che la decisione di mobilitare la riserva ausiliaria, vada comunicata tempestivamente alle Camere, che la autorizzano o la respingono entro quarantotto ore dalla presentazione.

La proposta è stata scritta anche seguendo il modello dell'Austria, che dispone di 35mila riservisti, tra ex militari di leva volontaria, obbligati a fare 30 giorni di addestramento all'anno, per almeno 5 anni. Il compenso per i volontari austriaci è di 6mila euro l'anno, e potrebbe essere replicato anche per i riservisti italiani.

Il testo della proposta della Lega sulla riserva ausiliaria

Nella proposta di legge si spiega, all'articolo 3, che "il governo può mobilitare la riserva ausiliaria in tempo di guerra o di grave crisi internazionale o in situazioni di grave crisi suscettibili di ripercuotersi sulla sicurezza dello Stato ovvero per la difesa dei confini nazionali o per attività complementari, logistiche e di cooperazione civile-militare". E ancora: "il governo può mobilitare la riserva ausiliaria per adibirla al presidio del territorio, anche in concorso con le forze di polizia ad ordinamento civile e militare, in caso di dichiarazione dello stato di emergenza di rilievo nazionale da parte del consiglio dei ministri".

Le opposizioni criticano la proposta

La proposta ha innescato subito la reazione delle opposizioni. Il testo, ha spiegato Minardo, potrebbe essere esaminato in abbinamento a uno del Pd a prima forma di Stefano Graziano, di contenuto simile. Ma Stefano Graziano, componente Pd della commissione Difesa, ha detto che la proposta Minardo è molto diversa da quella presentata dai dem, focalizzata sui compiti di tutela sanitaria e protezione civile. "La proposta di legge che ho presentato un anno e mezzo fa non ha alcun assetto militare, né prevede funzioni operative in ambito bellico. Al contrario, si tratta di un progetto pensato per valorizzare – in chiave civile e sociosanitaria – e supportare le attività logistiche e assistenziali della Croce Rossa".

Nel testo di Stefano Graziano si legge infatti che "al fine di dare continuità alle attività di volontariato svolte nel Corpo militare della Croce Rossa o durante il servizio delle Forze armate, di valorizzare le risorse umane e strumentali degli uomini e delle donne che hanno acquisito capacità e competenze nella vita civile e intendono metterle volontariamente al servizio del Paese, è istituita la Riserva ausiliaria dello Stato" (articolo 1).

Il compito della riserva immaginato dal Pd è dunque quello di dare "supporto alle Forze armate e di polizia nel territorio nazionale, in situazioni di emergenza, per lo svolgimento di operazioni di soccorso sanitario e socioassistenziale, in collaborazione con il Dipartimento della protezione civile nelle calamità naturali".

Per questa ragione, "la nostra proposta di legge – ha detto Graziano – è profondamente diversa da quella presentata dal presidente della Commissione Difesa della Camera, Nino Minardo, che – come si legge chiaramente nel testo della proposta di legge della maggioranza – prevede esplicitamente il possibile utilizzo della riserva in caso di guerra".

Per Angelo Bonelli di Avs, "il disegno di legge per istituire una riserva militare da 10.000 riservisti è l'ennesima conferma della volontà della destra meloniana di trasformare l'Italia in un Paese militarizzato, che estende la cultura militare anche alla società civile. Quello del Presidente della Commissione difesa Minardo è un progetto ideologico, che guarda all'Austria come modello, ma ignora completamente le emergenze vere del nostro Paese: il crollo del welfare, l'abbandono delle persone con disabilità, la solitudine degli anziani, la mancanza di risorse per chi fa volontariato nei territori".

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