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Reddito di cittadinanza, le ultime notizie

Reddito di cittadinanza con la social card: come funzionerà

La misura coprirà una platea potenziale di 6,5 milioni di italiani sotto la soglia di povertà, ed erogherà a chi rispettera determinati requisiti di legge un assegno fino a 780 euro mensili. L’importo sarà erogato attraverso un’apposita card elettronica, o un’app, e sarà spendibile solo nel territorio italiano per acquistare beni di prima necessità o abbigliamento.
A cura di Charlotte Matteini
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Con l'avvicinarsi della legge di stabilità, prende forma il reddito di cittadinanza proposto dal Movimento 5 Stelle. Rispetto alla iniziale proposta di legge depositata in parlamento durante la scorsa legislatura, stando alle dichiarazioni che si stanno rincorrendo negli ultimi giorni, il reddito di cittadinanza che verrà introdotto con la prossima legge di bilancio a partire, presumibilmente, dall'aprile del 2019, sarà abbastanza diverso: la misura, finanziata con circa 10 miliardi di euro, coprirà una platea potenziale di 6,5 milioni di italiani sotto la soglia di povertà, ed erogherà a chi rispettera determinati requisiti di legge un assegno fino a 780 euro mensili.

In sostanza, chi percepisce reddito zero avrà diritto all'intero importo, mentre l'assegno andrà a scalare e si trasformerà in un'integrazione al reddito per chi invece percepisce redditi bassi inferiori a 780 euro mensili (ad esempio, una persona che lavora per 400 euro mensili avrà diritto a 380 euro al mese di integrazione e non alla somma massima, ndr). Il sussidio spetta al singolo componente del nucleo familiare: salirà ad esempio a 1.630 euro in una famiglia con i genitori disoccupati e due figli e a 1.100 per una coppia. Il vicepremier Luigi Di Maio ha confermato che nel caso il contribuente disoccupato abbia una casa di proprietà, non avrà diritto all'intero assegno e dall'importo mensile verrà scalato il cosiddetto "affitto imputato", ovvero circa 380 euro.

Numerose sono le condizioni che verranno poste dalla normativa, sia per quanto riguarda l'ottenimento del reddito di cittadinanza che per il suo mantenimento in essere. Il reddito di cittadinanza potrà essere richiesto dai contribuenti che risultano disoccupati o inoccupati, presentano un Isee inferiore ai 6-7.000 euro annui (la soglia non è ancora stata determinata ufficialmente), sono in possesso di un reddito inferiore ai 780 euro mensili e di una residenza da almeno 10 anni nel territorio italiano qualora siano cittadini stranieri. Il contribuente dovrà iscriversi al centro per l'impiego e dovrà dunque dare disponibilità ad accettare un'occupazione offerta, pena la decadenza della misura al terzo rifiuto, e dovrà svolgere un percorso di aggiornamento nonché otto ore di lavoro gratuito settimanale per la comunità. Il reddito di cittadinanza sarà erogato per massimo 3 anni a persona.

L'assegno del reddito di cittadinanza non sarà spendibile in contanti. Che cosa significa? In sostanza, secondo quanto dichiarato dal vicepremier Luigi Di Maio e dal viceministro Laura Castelli, assomiglierà molto alla social card di berlusconiana memoria: l'importo verrà erogato su una carta e sarà spendibile solamente per via elettronica, attraverso un bancomat o forse un'apposita applicazione per smartphone, ricalcando un po' il modello del bonus cultura. Insomma, non sarà possibile avere dei contanti in mano, tantomeno sarà possibile prelevarli a uno sportello: gli acquisti saranno tutti tracciati e l'importo potrà essere utilizzato per acquistare determinati beni. Le banche non avranno accesso ai dati del contribuente, mentre lo Stato controllerà tutto.

Il beneficiario dovrà per forza spendere i soldi erogati – non potrà dunque risparmiare – e potrà acquistare solamente beni di prima necessità, abbigliamento o pagare un eventuale affitto, ma non potrà in alcun modo utilizzare il reddito di cittadinanza per acquistare beni superflui come telefonini, televisori e simili, oltretutto sarà spendibile solamenente all'interno dei confini italiani e non all'estero. Il pagamento avverrà, come detto, attraverso una carta elettronica o un app che il commerciante accetterà utilizzando un software apposito. Entro la fine della giornata, sarà lo Stato a erogare al venditore la corrispondente somma spesa dal cittadino, al termine delle verifiche.

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