1.661 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Recovery Fund, Conte in Senato: “Risultato poderoso, diamo speranza all’Italia e all’Europa”

Giuseppe Conte interviene in Senato sugli esiti del Consiglio europeo. “L’Europa è stata all’altezza della sua storia e del suo destino. Abbiamo deciso per la prima volta di emettere titoli di debito europei. Si è realizzato un radicale mutamento di prospettiva: prima si ragionava in una logica di austerity, che abbiamo visto non funzionare. Oggi il poderoso piano di finanziamento è orientato alla crescita economica”, afferma.
A cura di Annalisa Girardi
1.661 CONDIVISIONI
Immagine

Giuseppe Conte interviene in Senato per informare i parlamentari sugli esiti del Consiglio europeo. Dopo diversi giorni di negoziati, i leader Ue hanno approvato il Recovery Fund da 750 miliardi di euro: al nostro Paese, tra prestiti e sussidi a fondo perduto, arriveranno circa 209 miliardi di euro, che dovranno essere impiegati per un piano di riforme che rilanci l'economia e le faccia superare la crisi innescata dalla pandemia di coronavirus. "L'intesa raggiunta rappresenta senza dubbio un passaggio fondamentale che ci spinge ad affermata che l'Europa è stata all'altezza della sua storia e del suo destino", afferma Conte accolto in Aula con degli applausi. Il presidente del Consiglio sottolinea la portata della crisi che ha investito l'Europa: "Abbiamo deciso per la prima volta di emettere titoli di debito europei. Si è realizzato un radicale mutamento di prospettiva: prima si ragionava in una logica di austerity, che abbiamo visto non funzionare. Oggi il poderoso piano di finanziamento è orientato alla crescita economica".

Conte parla di un'Europa più inclusiva e vicina ai cittadini, più coerente con il sogno europeo seguito alla tragedia della seconda guerra mondiale. "Questo è l'unico percorso possibile per preservare il mercato unico e l'unione monetaria". Il percorso conclusosi ieri positivamente, sottolinea Conte, non era per nulla scontato a inizio marzi. "L'Italia aveva avvertito fin da subito sulla gravità della crisi", aggiunge evidenziando come la proposta franco-tedesca tenesse conto di questi presupposti. E lo stesso vale per quella del presidente del Consiglio Ue, Charles Michel. "Si è trattato di una interlocuzione complessa, in cui si sono confrontati diversi interessi. Un impegno politico e diplomatico intenso ci ha consentito di vedere confermato il volume complessivo delle risorse. Questa proposta è rimasta integra, confermando una risposta ambiziosa e adeguata alla posta in gioco", afferma Conte.

Che sottolinea poi come abbia lavorato in questi giorni non solo per salvare la dignità dell'Italia, ma anche per preservare le istituzioni europee dalle insidie che volevano snaturare il Next Generation Eu dalla sua ottica di solidarietà: "Devo confessare, ci sono stati dei momenti nei quali la rigidità delle diverse posizioni sembrava insuperabile. Ma continuava comunque a maturare la consapevolezza di responsabilità verso i nostri popoli. Per questo abbiamo proseguito con tenacia fino al risultato di ieri. Che non appartiene ai singoli Paesi e nemmeno alla maggioranza, ma all'Italia intera".

Conte ringrazia quindi tutti i ministri che lo hanno sostenuto durante il negoziato, in particolare Enzo Amendola, con lui a Bruxelles. "Mi sento di ringraziare tutta la maggioranza: avete sostenuto in modo compatto l'azione del governo. Permettetemi di ringraziare anche quelle forze di opposizione che hanno compreso l'importanza di questa fase storica nella prospettiva dell'interesse nazionale. La classe politica italiana nel suo complesso ha dato grande prova di maturità", aggiunge Conte, rivolgendo poi un ringraziamento anche ai cittadini italiani, che per primi in Europa si sono confrontati con la pandemia di Covid-19. Con i loro comportamenti, gli italiani hanno rafforzato la credibilità e l'autorevolezza dell'Italia davanti alle istituzioni europee.

"L'Italia ottiene un risultato persino migliore di quanto inizialmente previsto, per quanto riguarda i fondi al nostro Paese. Riceveremo 209 miliardi, il 28% delle risorse totali. Resta fisso a 81 miliardi dei famosi sussidi all'Italia, mentre aumenta la componente dei prestiti disponibili che arriva ai 127 miliardi", spiega Conte, aggiungendo che questi dovranno essere restituiti a partire dal 2026. "Giocheranno un ruolo importante anche gli strumenti", prosegue il presidente del Consiglio, illustrando i vari programmi all'interno del Next Generation Eu. "Un'altro risultato politicamente rilevante è che il meccanismo di governance preserva le competenze della Commissione sull'attuazione dei piani nazionali di ripresa, che saranno approvati dal Consiglio Ue a maggioranza qualificata. Anche il freno di emergenze eventualmente attivabile avrà una durata massima di 3 mesi e non potrà prevedere il diritto di veto. Sono state evitate approvazioni all'unanimità pericolose", sottolinea Conte in riferimento alle richieste dell'Olanda. L'Italia ha definito da subito la sua linea rossa, aggiunge Conte: "Su questo abbiamo agito con la massima determinazione, nelle ultime ore abbiamo ottenuto una riformulazione del freno di emergenza", prosegue. "Abbiamo evitato che fossero compromessi i meccanismi decisionali dell'Ue e l'efficacia del Next Generation Eu", afferma poi, dicendosi soddisfatto anche sulle tempistiche.

"Il 10% delle risorse potrà essere anticipato come prefinanziamento", annuncia Conte, definendo la risposta Ue come tempestiva e in quanto tale efficace. Poi parla del Quadro finanziario pluriennale: "Il saldo italiano, pur restando negativo, migliora rispetto a quello attuale, passando da -0,24 a -017 del Pil, ed è più che compensato dai rientri del Next Generation Eu. Siamo anche uno dei pochi Paesi che vedono aumentare le proprie dotazioni sulla politica di coesione: si tratta di un risultato decisivo, perché svolge un ruolo fondamentale a beneficio dei territori", sottolinea. Anche la politica agricola avvantaggia l'Italia, aggiunge Conte. Sui rebates, Conte dice: "Sono elementi che abbiamo sempre definito anacronistici. Ma li abbiamo usati per bloccare altre pretese". Poi illustra gli obiettivi in agenda in materia di cambiamento climatico.

Poi conclude: "All'esito del Consiglio siamo chiamati a impegnarci perché il percorso riformatore trovi attuazione. Abbiamo già posto le basi di questo piano nella consultazione nazionale di Progettiamo il Rilancio. Dobbiamo usare queste risorse per il futuro. La crisi ha reso evidenti delle storiche criticità del Paese. Questo governo si prende la responsabilità di attuare queste riforme con lungimiranza, consapevoli che la nostra credibilità in Europa passerà anche da qui, da come dimostreremo di saper cogliere questa opportunità storica, sarebbe un errore epocale di cui non potremmo certo accusare l'Europa". E infine: "Visioni egoistiche ancorate alla difesa di interessi non offrono risposte efficaci, se non quella di alimentare la paura dei cittadini e il distacco dalle istituzioni. Il piano per la ripresa sarà un lavoro collettivo in cui ci confronteremo con il Parlamento. Con l'accordo raggiunto ieri sembra essersi realizzato l'auspicio di Jacques Delors quando 27 anni fa dinanzi al Parlamento Ue affermò che fosse giunto il momento di ricollocare il fiore della speranza al centro del giardino europeo".

1.661 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views