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Quanto guadagnano davvero i parlamentari italiani

Il Movimento 5 Stelle, con Alessandro Di Battista e Luigi Di Maio, ha annunciato di voler tagliare gli stipendi dei parlamentari. Battaglia su cui la Lega non sembra essere del tutto d’accordo. Ma quanto guadagnano davvero i parlamentari italiani tra indennità, rimborsi, diaria e altre spese? Ecco i dati riguardanti la Camera e il Senato.
A cura di Stefano Rizzuti
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Negli ultimi giorni il taglio degli stipendi dei parlamentari è tornato a essere tema di discussione dopo l’annuncio di Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista a Capodanno. Il Movimento 5 Stelle vuole diminuire gli stipendi di deputati e senatori, che godono dell’indennità definita la “più alta in tutto il mondo” in un post sul blog delle stelle. La Lega sembra invece essere contraria. Ma quanto guadagnano effettivamente i parlamentari italiani? Per capirlo basta vedere i dati pubblicati sul sito della Camera dei deputati e su quello del Senato. Il portale di Montecitorio riporta i dati riguardanti il trattamento economico dei deputati, suddividendo tra le varie voci. E sommando tutte le voci più o meno fisse (in realtà alcune cifre non vanno direttamente al parlamentare, come quelle riguardanti i collaboratori) arriviamo, senza considerare eventuali indennità di funzione, a poco più di 13mila euro mensili netti.

L’indennità parlamentare

La prima voce è quello dell’indennità parlamentare, prevista dall’articolo 69 della Costituzione “a garanzia del libero svolgimento del mandato elettivo”. Una legge del 1965 attribuisce agli uffici di presidenza delle Camere il compito di determinare la somma dell’indennità mensile “in misura tale che non superi il dodicesimo del trattamento complessivo massimo annuo lordo dei magistrati con funzioni di presidente di Sezione della Corte di cassazione ed equiparate”. L’indennità è stata più volte ridotta nel tempo, l’ultima nel 2012. Inoltre è prevista la sospensione dell’adeguamento fino al 2020. Dal primo gennaio del 2012 l’importo netto mensile – per 12 mensilità – è di 5.246,54, a cui vanno sottratte le addizionali regionali e comunali. Quindi l’importo mensile netto, che varia in base al luogo di residenza e alle diverse addizionali locali, è di circa 5.000 euro. Il lordo corrisponde invece a 10.435 euro, su cui vanno calcolate le ritenute previdenziali, assistenziali e fiscali. L’importo netto viene ridotto a 4,750 euro per quei deputati che svolgono anche un’altra attività lavorativa.

La diaria

La diaria viene riconosciuta a titolo di rimborso delle spese di soggiorno a Roma. È stata ridotta nel 2010 e attualmente è di 3.503,11 euro. Questa somma subisce una decurtazione di 206,58 euro per ogni giorno di assenza del deputato dalle sedute dell’assemblea con votazioni con procedimento elettronico. Per essere presenti è sufficiente partecipare al 30% delle votazioni di una giornata. Un’ulteriore decurtazione, per un massimo di 500 euro mensili, viene calcolata sulla percentuale di assenze in giunte e commissioni.

Il rimborso spese

Il rimborso spese è stato istituito nel 2012, ma in realtà si è trattato solamente di un cambio di nome. L’importo è rimasto invariato: 3.690 euro a ciascun parlamentare. Può essere così erogato: per un importo fino a un massimo del 50% del totale viene utilizzato a titolo di rimborso per le spese che devono essere attestate come: collaboratori, consulenze, ricerche, gestione dell’ufficio, convegni e sostegno delle attività politiche; per il restante 50% si tratta di spese forfettarie.

Le spese di trasporto e di viaggio

Tutti i parlamentari hanno delle tessere per la libera circolazione autostradale, ferroviaria, marittima ed aerea per i trasferimenti su tutto il territorio nazionale. Per i trasferimenti dal luogo di residenza all’aeroporto più vicino e da Fiumicino a Montecitorio ricevono un rimborso trimestrale di 3.323,70 se la distanza dall’aeroporto alla residenza è inferiore ai 100 km, di 3.995,10 se è maggiore di 100 km.

Le altre voci

Ci sono poi altre voci meno ingenti: si parte dalle spese telefoniche. Sono 1.200 euro annui, una cifra nettamente ridotta nel 2014. Per quanto riguarda l’assistenza sanitaria, ogni deputato versa mensilmente una quota dell’indennità lorda di 526,66 euro. Infine, i parlamentari hanno diritto all’assegno di fine mandato. Ogni deputato versa mensilmente una quota dell’indennità lorda pari a 784,14 euro. Al termine del mandato, riceve un assegno pari all’80% di quanto versato mensilmente.

Gli stipendi al Senato

Sul sito del Senato vengono riportate le informazioni relative ai parlamentari di Palazzo Madama. Le cifre sono molto simili, a partire dall’indennità che alla fine ammonta a circa 5.000 euro mensili netti. La diaria è di 3.500 euro (quasi lo stesso dato della Camera), mentre qualche differenza c’è per il rimborso spese e il rimborso per l’esercizio del mandato, suddivise diversamente rispetto alla Camera. Alla fine, comunque, la differenza tra gli stipendi dei due rami del Parlamento è minima e a guadagnare qualcosina in più sono i senatori.

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