Quali sono gli ospedali migliori d’Italia e dove si trovano, la classifica 2025 del ministero

In Italia c'è un certo numero di ospedali che sono considerati eccellenze del settore, non solo per fama o prestigio, ma anche numeri alla mano: si tratta delle strutture, pubbliche oppure convenzionate con il Servizio sanitario nazionale, che trattano i casi medici più complessi, e attirano anche pazienti da altre zone del Paese.
Proprio con questi criteri, cioè la complessità media dei Drg (cioè dei casi affrontati dai medici) e la quantità di pazienti che si spostano dalla propria Regione per andarsi a curare lì, il ministero della Salute ha stilato la classifica delle 21 migliori strutture sanitarie. La maggior parte si trova al Nord, con la Lombardia che occupa i primi tre posti (Galeazzi, Humanitas, San Raffale), come ha riportato il Sole 24 Ore. Solamente due sono invece nel Sud Italia: l'azienda ospedaliera Dei Colli in Campana e l'ospedale Casa sollievo della sofferenza in Puglia.
La classifica dei migliori ospedali in Italia
La classifica è stata stilata dal ministero della Salute, con dati che fanno riferimento all'anno 2023. I tecnici ministeriali hanno preso in considerazione tutti i Drg, cioè i cosiddetti ‘raggruppamenti omogenei di diagnosi'. In sostanza, sono le schede che classificano tutti i pazienti che un ospedale dimette. In questo modo si controlla non sono quanto costano le prestazioni sanitarie, ma anche quanto era serio il caso (si basano sulle schede di dimissioni compilate dai medici).
Dunque, guardando al peso medio dei Drg si può scoprire quali ospedali, in media, affrontano i casi più difficili. In più, ci sono i dati sulla mobilità dei pazienti. Ovvero, è possibile sapere quali sono le strutture sanitarie che attirano più persone anche da zone distanti, ad esempio da altre province o Regioni rispetto a quella di residenza. Incrociando questi due elementi – difficoltà dei casi e ‘attrattività' per i pazienti più lontani – si ottiene la classifica dei migliori ospedali in Italia:
- Ospedale Galeazzi Spa (Lombardia, 145,3 punti)
- Istituto Clinico Humanitas (Lombardia, 129,3 punti)
- San Raffaele (Lombardia, 94,6 punti)
- Policlinico di Sant'Orsola (Emilia-Romagna, 62,5 punti)
- Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona (Veneto, 60,8 punti)
- Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana (Toscana, 58,5 punti)
- Policlinico Gemelli (Lazio, 55,2 punti)
- Azienda Ospedaliera Universitaria Senese (Toscana, 53,7 punti)
- Ospedale Sacro Cuore Don Calabria (Veneto, 52,3 punti)
- Azienda Ospedaliera Universitaria delle Marche (Marche, 49,7 punti)
- Policlinico Campus Biomedico (Lazio, 46,9 punti)
- Ospedale Ca’ Granda-Niguarda (Lombardia, 46,2 punti)
- Azienda Ospedaliera San Camillo-Forlanini (Lazio, 43,9 punti)
- Azienda Ospedaliera Dei Colli (Campania, 38,9 punti)
- Azienda Ospedale-Università di Padova (Veneto, 34,3 punti)
- Policlinico S. Matteo di Pavia (Lombardia, 33,6 punti)
- Policlinico San Martino (Liguria, 33,2 punti)
- Ospedale Mauriziano Umberto I di Torino (Piemonte, 32,5 punti)
- Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi (Toscana, 31,4 punti)
- Azienda Ospedaliero-Universitaria di Alessandria (Piemonte, 29,4 punti)
- Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza (Puglia, 27 punti)
Quali Regioni sono più svantaggiate e cosa vuole fare il governo
È facile osservare che la maggior parte delle strutture sanitarie considerate eccellenti si trovano nelle Regioni del Nord: ben dodici, contro le sette del Centro. Solamente due, invece, sono nel Mezzogiorno: l'ospedale Dei Colli, situato a Napoli, e la Casa sollievo della sofferenza, una struttura religiosa convenzionata che si trova a San Giovanni Rotondo, in provincia di Foggia.
Guardando alle singole Regioni, la Lombardia occupa tutte le prime tre posizioni: il Galeazzi, l'Humanitas e anche il San Raffaele hanno punteggi nettamente più alti degli altri ospedali nazionali. Ci sono anche tre strutture del Veneto e tre della Toscana, oltre ai tre ospedali di Roma per il Lazio. Due posti in classifica anche per il Piemonte, mentre le altre Regioni appaiono una volta sola (Emilia-Romagna, Liguria, Marche, Campania, Puglia).
Non è un caso, quindi, che moltissime persone siano spinte a lasciare la propria Regione per curarsi – una dinamica che avviene soprattutto dal Sudo verso il Nord. Per questo il ministero della Salute starebbe lavorando, oltre che sulla riforma dei medici di famiglia, anche su un piano per creare dei grandi "ospedali nazionali di riferimento": strutture che verrebbero finanziate non solo dalle Regioni, ma anche dallo Stato, da individuare su tutto il territorio nazionale (quindi anche al Sud).