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Quali Regioni potrebbero cambiare colore: da lunedì quasi tutta Italia in zona gialla

Da lunedì 10 maggio sempre più Regioni potrebbero essere in zona gialla: il monitoraggio settimanale e le conseguenti ordinanze del ministro della Salute, Roberto Speranza, dovrebbero certificare il passaggio di alcuni territori nella fascia di rischio minore. Potrebbe tornare in zona arancione (dal rosso) la Valle d’Aosta, restando forse l’unica Regione in questa fascia insieme alla Sicilia.
A cura di Stefano Rizzuti
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L’Italia si appresta a diventare ancora più gialla. Dopo i dati – che verranno pubblicati oggi – della cabina di regia dell’Istituto superiore di sanità e del ministero della Salute, il ministro Roberto Speranza firmerà le nuove ordinanze con il conseguente cambio di colori per alcune Regioni a partire da lunedì 10 maggio. L’ipotesi più probabile, al momento, è quella che restino in zona arancione solamente la Sicilia e la Valle d’Aosta (quest’ultima ora è in zona rossa), mentre sembra destinata a finire certamente in giallo la Puglia; buone possibilità anche per Basilicata e Calabria, mentre chiede un passaggio – però non scontato – in zona gialla anche la Sardegna, dopo una sola settimana di arancione. Attualmente sono in zona gialla: Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Toscana, Umbria e Veneto e le province autonome di Bolzano e di Trento. In arancione ci sono Basilicata, Calabria, Puglia, Sardegna e Sicilia. In rosso solo la Valle d’Aosta.

Quali Regioni saranno in zona gialla dal 10 maggio

La Puglia sembra quasi certa del passaggio in zona gialla, con un Rt inferiore a 1, un miglioramento sui dati riguardanti l’occupazione dei posti letto in ospedale e l’assenza di focolai nelle strutture sanitarie. Probabile il miglioramento anche per la Basilicata, che sconta però un Rt in bilico – intorno al valore soglia di 1 – nelle scorse settimane. In miglioramento anche i dati della Calabria, che ha Rt e incidenza sotto il limite ma resta l’incognita del rischio complessivo alto a causa dell’occupazione dei reparti di area medica e in terapia intensiva. Possibile anche in questo caso, però, l’arrivo della zona gialla. Per tutte le altre Regioni già in zona gialla ci dovrebbe essere una conferma, nonostante qualche lieve peggioramento dell’indice Rt, come avviene per esempio nel Lazio (ora a 0,9) o nel Veneto, dove il valore è quasi al limite, a 0,95; per questa settimana dovrebbe comunque restare in giallo. In bilico era considerata la Campania, che ha registrato un Rt superiore a 1 la scorsa settimana e un’alta incidenza dei casi, non lontana dal valore soglia dei 250 contagi ogni 100mila abitanti: con i dati in miglioramento sembra probabile una conferma in zona gialla.

Quali Regioni resteranno tra zona arancione e rossa

Chi spera di poter passare in giallo è la Sardegna, uscita solamente una settimana fa dalla zona rossa ma con dati in netto miglioramento. La Regione chiede di passare da subito in giallo grazie a dati epidemiologici positivi, ma resta da capire se verrà valutato l’obbligo di permanenza minima di due settimane in una fascia di maggior rischio, criterio che esisterebbe ma che non sempre viene applicato. Il giallo, quindi, è un’ipotesi concreta. In zona arancione dovrebbe invece restare la Sicilia, che registrava la scorsa settimana un Rt superiore a 1, mentre per arrivare in zona gialla è necessario che questo valore sia al di sotto di 1 per due settimane consecutive. La Valle d’Aosta, invece, era entrata in zona rossa una settimana fa a causa di un’incidenza superiore al valore soglia di 250 casi ogni 100mila abitanti, ma ora è tornata al di sotto di questo limite (intorno ai 200). Nel caso del criterio dell’incidenza, però, non è obbligatoria la permanenza in una fascia per almeno due settimane, motivo per cui – avendo un Rt sotto 1 – la Regione spera di tornare in zona arancione.

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