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Quali Regioni potrebbero cambiare colore con prossimo monitoraggio: gran parte Italia resta gialla

Dopo il consueto monitoraggio settimanale di venerdì 7 maggio, il ministro della Salute, Roberto Speranza, firmerà le nuove ordinanze che porteranno a qualche nuovo cambio di colore: la maggior parte delle Regioni italiane dovrebbe restare in zona gialla, ma ci sono anche territori che rischiano di passare in arancione o di restare in rosso. Vediamo cosa potrebbe cambiare da lunedì 10 maggio.
A cura di Stefano Rizzuti
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Con il nuovo report settimanale di venerdì 7 maggio sull’andamento dell’emergenza Coronavirus alcune Regioni potrebbero nuovamente cambiare colore. Da lunedì 10 maggio gran parte dell’Italia dovrebbe restare in zona gialla, con pochi cambiamenti rispetto alla situazione attuale. Alcuni territori, però, sperano di poter passare dalla zona arancione a quella gialla: possibilità concrete per la Puglia, ma anche per Basilicata, Calabria e Sicilia. I dati degli ultimi giorni sembrano sorridere anche alla Sardegna che, però, essendo appena passata in zona arancione dovrebbe attendere altri sette giorni prima di sperare nel giallo (anche se non sempre, soprattutto di recente, questo è avvenuto realmente). A rischiare il passaggio dalla zona gialla a quella arancione è la Campania. Le nuove ordinanze del ministero della Salute, Roberto Speranza, dovrebbero entrare in vigore da lunedì 10 maggio, cambiando quindi l’attuale situazione. Che vede in zona gialla, ad ora: Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Toscana, Umbria e Veneto e le province autonome di Bolzano e di Trento. In arancione ci sono Basilicata, Calabria, Puglia, Sardegna e Sicilia. In rossa solamente la Valle d’Aosta. Ma vediamo nel dettaglio come potrebbero cambiare i colori.

Chi rischia di stare tra zona arancione e rossa

L’unica Regione che sembra rischiare un peggioramento di fascia è la Campania, che la scorsa settimana ha registrato un Rt di 1,08, quindi già da zona arancione. Il rischio è elevato soprattutto in alcuni territori, come a Napoli dove l’incidenza supera i 250 casi ogni 100mila abitanti. Le soglie di occupazione degli ospedali e delle terapie intensive, comunque, non preoccupano e questo potrebbe bastare per restare in zona gialla. Rischia di rimanere in zona arancione la Sardegna, nonostante la richiesta al governo di rivedere i parametri e permettere una permanenza di una sola settimana nella fascia di rischio intermedia. In bilico tra zona arancione e zona rossa troviamo invece la Valle d’Aosta, entrata nella fascia con maggiori restrizioni in questa settimana a causa dell’alta incidenza dei casi: un valore che non richiede però la permanenza minima di due settimane. Il passaggio in zona arancione, comunque, non sembra affatto scontato.

Quali Regioni saranno in zona gialla

Al di fuori della Campania (come detto in bilico) tutte le altre Regioni in zona gialla dovrebbero confermare la loro permanenza in questa fascia. Spera in un ritorno in zona gialla anche la Puglia, che vede migliorare i suoi dati, anche quelli sull’occupazione dei posti letto in terapia intensiva. Spera anche la Calabria: l’indice Rt è ben al di sotto del valore soglia di 1 e il trend dei casi è in discesa, ma l’occupazione dei posti in ospedale è preoccupante e la valutazione di impatto resta alta. Qualche speranza anche per la Sicilia, che fa segnare numeri in miglioramento: anche in questo caso la valutazione resta sospesa fino all’arrivo del monitoraggio settimanale. Vale lo stesso discorso per la Basilicata, dove si registra una diminuzione dei contagi e una minore occupazione dei posti in area medica e in terapia intensiva.

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