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Quali Regioni andranno in zona arancione lunedì e chi è a rischio zona rossa

Lunedì prossimo almeno quattro Regioni rischiano il passaggio in zona arancione, ma potrebbero essere molte di più. Se la situazione dei ricoveri in terapia intensiva e in area medica dovesse peggiorare ulteriormente, alcune Regioni potrebbero finire in zona rossa.
A cura di Tommaso Coluzzi
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In Italia è tornata da pochi giorni la zona arancione, che si allargherà velocemente e molto presto. Gli indicatori decisionali che determinano i colori delle Regioni, infatti, sono in un generale peggioramento. Il monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità di venerdì darà la conferma al ministro Speranza, che firmerà un'eventuale ordinanza, ma già oggi è evidente – scorrendo i dati – che dalla prossima settimana diverse Regioni passeranno in zona arancione. Ricordiamo che per decidere i colori si guarda a tre indicatori: incidenza settimanale di casi Covid ogni 100mila abitanti, occupazione dei posti letto in terapia intensiva e in area medica. L'incidenza è alle stelle da settimane, anche a causa della variante Omicron, e se si dovesse considerare solo quel parametro lì tutte le Regioni sarebbero in zona rossa. Perciò diventano determinanti gli altri due indicatori – per cambiare colore bisogna superare delle soglie fissate di tutti e tre – ricoveri in terapia intensiva e in area medica: il passaggio in zona gialla avviene quando si superano rispettivamente 10% e 15%, in zona arancione 20% e 30%, in zona rossa 30% e 40%. Ora vediamo i dati.

Ricoveri e terapie intensive, i dati delle Regioni: chi è messo peggio

Per capire chi passerà in zona arancione da lunedì prossimo, il 24 gennaio, e chi invece rischia la zona rossa nelle prossime settimane, bisogna valutare i dati su terapie intensive e ricoveri in area medica Regione per Regione. Secondo il portale Agenas, aggiornato a ieri sera, la situazione è questa:

  • Abruzzo: 20% terapia intensiva, 30% area medica
  • Basilicata: 3% terapia intensiva, 25% area medica
  • Calabria: 17% terapia intensiva, 43% area medica
  • Campania: 12% terapia intensiva, 29% area medica
  • Emilia Romagna: 17% terapia intensiva, 27% area medica
  • Friuli Venezia Giulia: 24% terapia intensiva, 34% area medica
  • Lazio: 22% terapia intensiva, 29% area medica
  • Liguria: 19% terapia intensiva, 40% area medica
  • Lombardia: 15% terapia intensiva, 35% area medica
  • Marche: 23% terapia intensiva, 29% area medica
  • Molise: 3% terapia intensiva, 13% area medica
  • Provincia autonoma di Bolzano: 18% terapia intensiva, 20% area medica
  • Provincia autonoma di Trento: 23% terapia intensiva, 29% area medica
  • Piemonte: 24% terapia intensiva, 30% area medica
  • Puglia: 13% terapia intensiva, 23% area medica
  • Sardegna: 13% terapia intensiva, 15% area medica
  • Sicilia: 20% terapia intensiva, 36% area medica
  • Toscana: 23% terapia intensiva, 26% area medica
  • Umbria: 13% terapia intensiva, 31% area medica
  • Valle d'Aosta: 24% terapia intensiva, 57% area medica
  • Veneto: 18% terapia intensiva, 26% area medica

Zona rossa e zona arancione, le Regioni che cambieranno colore lunedì

Dopo il ritorno in zona arancione della Valle d'Aosta, dai dati emerge chiaramente che diverse Regioni sono pronte a seguirla da 24 gennaio. Innanzitutto dalla prossima settimana la zona bianca diventerà ancora più residuale: Puglia, Sardegna e Umbria sono tutte e tre sopra le soglie previste per l'ingresso in zona gialla (10% in terapia intensiva e 15% in area medica). Nella fascia più chiara dovrebbero rimanere solo Molise e Basilicata.

Per quanto riguarda la zona arancione, invece, il rischio è parecchio diffuso: Abruzzo (20%-30%), Friuli Venezia Giulia (24%-34%), Piemonte (24%-30%) e Sicilia (20%-36%) hanno già superato le soglie del 20% in terapia intensiva e del 30% in area medica. Se i dati non caleranno da qui al monitoraggio Iss di venerdì, passeranno in zona arancione. Ci sono, però, moltissime altre Regioni che sono a un soffio dal limite: la Calabria è molto oltre in area medica con il 43% (dato da zona rossa), ma a tre punti dalla soglia in terapia intensiva con il 17%; il Lazio è oltre in terapia intensiva al 22%, ma si salva per un punto area medica con il 29%; discorso praticamente identico nelle Marche (23%-29%) e nella Provincia di Trento (23%-29%); in Lombardia il dato è oltre in area medica con il 35%, ma dovrebbe evitare l'arancione per le terapie intensive sotto la soglia al 15%; molto più al limite la Liguria, al 40% in area medica (soglia d'ingresso in zona rossa) ma al 19% in terapia intensiva; la Toscana è oltre in terapia intensiva con il 23%, ma dovrebbe restare gialla per l'area medica al 26%.

L'unica Regione attualmente arancione, dicevamo, è la Valle d'Aosta, che in area medica al momento è al 57% e in terapia intensiva al 24%. Bisognerà capire, nelle prossime settimane, se e come verrà rivisto il conteggio dei positivi al Covid in ospedale e quanto questo impatterà sugli indicatori. Perché è chiaro che – con il boom di casi delle ultime settimane – stia ora salendo nettamente anche la curva dei ricoveri. E presto alcune Regioni potrebbero rischiare seriamente il passaggio in zona rossa, soprattutto quelle che hanno i parametri più alti in questo momento.

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