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Provenzano: “Serve reddito d’emergenza per tutti, superando i vincoli del reddito di cittadinanza”

Il ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano, durante l’informativa sul rispetto del vincolo di destinazione alle regioni del Mezzogiorno di una quota di investimenti dello Stato nell’aula della Camera, rilancia l’idea di un sostegno al reddito per l’emergenza: “C’è l’esigenza di un sostegno universale al reddito per l’emergenza: una misura temporanea che può superare i vincoli, a partire da quelli patrimoniali troppo stringenti in questa fase del Rdc”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Alla Camera ha avuto luogo l'informativa del ministro per il Sud Giuseppe Provenzano, sul rispetto del vincolo di destinazione alle regioni del Mezzogiorno di una quota di investimenti dello Stato: "Gli italiani hanno mostrato un grande senso di responsabilità. La compostezza, l'autodisciplina è stata registrata ad ogni latitudine. È stato solo il frutto della paura? Dovremmo avere forse più fiducia in noi stessi e non autoalimentare i pregiudizi. Questa pandemia ha fatto giustizia di tantissimi luoghi comuni. A partire proprio da quelli che inquinano da decenni il dibattito tra Nord e Sud".

"Uscire da questa crisi non sarà semplice, è la più grave dal dopoguerra ad un decennio dalla grande crisi economica. L'Italia è più esposta, il Sud era già in recessione e ora perderà 8% del Pil, di poco inferiore alla media del Paese". Provenzano chiede di rafforzare la rete ospedaliera pubblica, "per troppi anni costretta ad una razionalizzazione irrazionale. Ma l'emergenza ci insegna che non basta un modello ospedalo-centrico, dobbiamo infittire una vera rete di medicina territoriale e rinnovare la dotazione tecnologica sanitaria, come già indicato nel Piano Sud 2030. Già nel prossimo decreto del Governo, ne abbiamo discusso con il ministro Speranza, il piano di rafforzamento sanitario assume il principio del riequilibrio territoriale. Ogni proposta di rimuovere i principi di riequilibrio territoriale della spesa pubblica è semplicemente inaccettabile. È ingiusta, profondamente vecchia e sbagliata".

"Circa 800mila giovani saranno in disoccupazione, mezzo milione al Sud. A fine anno avremo 15 punti sotto la crisi del 2008, è un dato senza precedenti nella storia contemporanea. Inutile nascondere che la preoccupazione più grande è per un'area già messa in difficoltà dalla crisi precedente", ha ricordato il ministro, per questo rilancia l'idea di un sostegno al reddito per l'emergenza, per le famiglie più esposte alla miseria: "C'è l'esigenza di un sostegno universale al reddito per l'emergenza: una misura temporanea che può superare i vincoli, a partire da quelli patrimoniali troppo stringenti in questa fase del Rdc. La condizione di marginalizzazione e vulnerabilità a seguito della pandemia e del lockdown ha esposto molte famiglie, anche segmenti prima inaspettati, alla povertà, alla miseria e alla deprivazione".

"Si è discusso molto del rischio che si possano espandere le mafie in questo momento di pandemia, rispondendo a un'esigenza di liquidità da parte di cittadini e imprese, ma sta dando allo Stato la possibilità di stroncare sul nascere il ritorno di un protagonismo criminale".

"C'è bisogni di regolarizzazione, nelle campagne e nelle case, lo Stato deve stroncare sul nascere la criminalità, al Nord e al Sud. Nel prossimo decreto dobbiamo prevedere aiuti per il Terzo settore, che sta contribuendo a creare un'economia più solida".

Il Terzo settore "è un valore di per sé e va aiutato, perché la sua esistenza e la sua crescita al Sud possono contribuire in modo determinante a creare una società civile forte e un'economia più solida, primo argine a illegalità e mafie, a partire dall'infanzia, dallo straordinario lavoro svolto nel contrasto alla povertà educativa minorile".

Nel prossimo decreto "il credito d'imposta per le spese di sanificazione degli ambienti e degli strumenti di lavoro sarà maggiorato, in modo da aiutare le imprese del Sud, mediamente più piccole e a maggiore rischio di default, a sostenere i costi eccezionali derivanti dall'emergenza sanitaria nella fase di riapertura. Sarà anche presente una misura di sostegno al fabbisogno di circolante per le imprese beneficiarie di Resto al Sud, una misura molto importante che avevamo ulteriormente esteso prima della crisi. Il sostegno sarà un contributo a fondo perduto, che potrà arrivare fino a 40.000 euro per garantire la continuità aziendale e i livelli occupazionali di attività di nuova costituzione, in larga parte operanti proprio nei settori economici più interessati dagli effetti della crisi (52% attività turistico/culturali; 19% servizi alla persona)". 

Provenzano ha parlato anche dell'urgenza di un rilancio del turismo sostenibile, "nel rispetto delle precauzioni sul distanziamento fisico". 

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