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Cosa sappiamo dell’inchiesta della procura di Perugia sul presunto dossieraggio ai danni di vip e politici

Prosegue l’inchiesta sul caso di presunto dossieraggio ai danni di vip e politici. Il procuratore di Perugia Raffaele Cantone e quello dell’Antimafia Giovanni Melillo avrebbero chiesto di essere sentiti dal Comitato di presidenza del Csm, dalla Commissione antimafia e dal Copasir.
A cura di Annalisa Girardi
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Proseguono le indagini della procura di Perugia sul caso di presunto dossieraggio, dopo le centinaia di accessi abusivi a banche dati sensibili, contestate al finanziere Pasquale Striano. Il procuratore di Perugia Raffaele Cantone e quello dell'Antimafia Giovanni Melillo avrebbero chiesto di essere sentiti dal Comitato di presidenza del Csm, dal presidente della Commissione antimafia e da quello del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica. Audizioni che, a quanto raccontano le agenzie di stampa, potrebbero avere luogo già nelle prossime settimane. Un segnale, forse, che le indagini sono a buon punto.

"L'inchiesta sugli spioni che setacciavano illegalmente i dati di centinaia di cittadini, soprattutto noi di centrodestra e in particolare politici e persone vicine alla Lega, rivela un quadro sconcertante", affermano dal Carroccio di Matteo Salvini. Per poi aggiungere: "Chiederemo che il Copasir approfondisca la questione in dettaglio fino alla completa chiarezza sui fatti, a partire dalle audizioni dei vertici della GdF e dell'Antimafia. Siamo di fronte a un attacco alla Repubblica e alla democrazia".

I nomi dei politici al centro delle ricerche

Tra le centinaia di interrogazioni alle banche dati riservate, molte riguardano in effetti esponenti del centrodestra (ma non solo), come il ministro della Difesa Guido Crosetto, quello del Made in Italy Adolfo Urso e quello dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida. Ci sarebbe anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari e quello al Lavoro Claudio Durigon. E ancora: Fabio Rampelli, Roberto Occhiuto, Marta Fascina, Denis Verdini e molti altri. Non è chiaro quale fosse lo scopo della raccolta di informazioni, ma è esattamente quello su cui sta cercando di fare chiarezza la procura di Perugia. "È uno scandalo spiare i telefonini dei cittadini, ma quelli degli avversari politici per distruggerne la carriera è una cosa da dittature sudamericane non da democrazie occidentali", ha commentato Matteo Renzi – anche lui tra i vari nomi interessati dalle ricerche – parlando al Tg1.

Indagati tre giornalisti di Domani

Sotto inchiesta ci sono anche dei giornalisti, di cui tre del quotidiano Il Domani: si tratta di Giovanni Tizian, Nello Trocchia e Stefano Vergine. A far partire le indagini era stato un esposto presentato dal ministro della Difesa Crosetto proprio in seguito a un articolo de Il Domani sui suoi compensi passati derivati dalle consulenze per Leonardo.

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