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Elezioni europee 2024

Pd si spacca su Marco Tarquinio candidato alle europee, Orlando: “Discussione da matti, va sostenuto”

La candidatura dell’ex direttore di Avvenire Marco Tarquinio alle europee con il Pd sta dividendo i dem. La corrente riformista si oppone, anche per le posizioni pacifiste di Tarquinio. A Fanpage.it, l’ex ministro Orlando ha detto che fare un passo indietro ora “sarebbe una rottura con il mondo cattolico”, chiesta da parti del partito che invece “da tempo pongono la questione del rapporto con quel mondo.”
A cura di Luca Pons
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Da settimane circola l'ipotesi che Marco Tarquinio, ex direttore di Avvenire e volto noto nel mondo cattolico, ma anche del pacifismo italiano, possa essere candidato dal Partito democratico alle prossime elezioni europee. In passato il suo nome era stato accostato anche al Movimento 5 stelle, ma sembra ormai chiaro che siano i dem ad aver ottenuto la disponibilità del giornalista. Il suo nome, però, non è ancora stato annunciato.

Negli scorsi giorni il Pd ha ufficializzato altre candidature di spicco, anche dal mondo civico: Antonio Decaro e Lucia Annunziata. Il motivo per cui invece il ruolo di Tarquinio non è ancora stato ufficializzato è una spaccatura interna, che vede una parte del partito favorevole alla sua candidatura e un'altra fortemente contraria.

Andrea Orlando, ex ministro della Giustizia e del Lavoro, a Fanpage.it ha commentato la vicenda: "A me sembra che questa discussione sia un po' da matti. Abbiamo la disponibilità dell'ex direttore di Avvenire, che parla di un tema importante: la pace. Parla al mondo cattolico, con cui il Pd dice di voler costruire un rapporto più solido e forte". Ora invece "si apre una discussione su rendite territoriali, candidature che sono in campo e che questa candidatura potrebbe in qualche modo disturbare… Io credo che dopo che questo nome è stato messo in pista, noi possiamo e dobbiamo soltanto sostenerlo con grandissima forza".

Le voci scettiche vengono soprattutto dalla corrente riformista. Ci sarebbe anche quella di Pina Picierno, vicina al presidente del partito Stefano Bonaccini. Oggi, a La7, Picierno ha rimarcato che "le discussioni si fanno nelle direzioni, dove si avanzano le proposte. Non siamo l'Isola dei famosi". A complicare la vicenda c'è la questione della candidatura della segretaria Schlein: un'ipotesi al momento è che si presenti in tutte le circoscrizioni, ma non da capolista, lasciando il primo posto a un nome ‘civico'. Questo però penalizzerebbe la classe dirigente del Pd, e in particolare le donne, ha insistito una parte dei dem.

A sollevare dubbi per quanto riguarda Tarquinio sarebbe anche la sua posizione pacifista, che allontanerebbe i dem dal supporto militare all'Ucraina. Sul tema, Lorenzo Guerini ha detto al Corriere della Sera: "La nostra linea sull’Ucraina è stata ed è chiara. Vogliamo forse aprire su un punto su cui siamo uniti in campagna elettorale?". Dalla Nazione, invece, il presidente della Toscana Eugenio Giani ha affermato che è "positivo" aprire le liste ai candidati civici, ma ha frenato su Tarquinio: "Ritengo che in questo collegio ci siano già persone in grado di rappresentarlo. Da Dario Nardella a Nicola Zingaretti, alla stessa segretaria Elly Schlein. Ci sono poi Matteo Ricci e Alessia Morani".

Insomma, uno dei timori sarebbe che al Centro ci siano troppi nomi di spicco, e qualcuno tra i volti noti del Pd resti fuori. L'ex segretario Nicola Zingaretti, però, è intervenuto direttamente: "Il Pd sta facendo bene a pensare a liste aperte, competitive, ricche e plurali. E ovviamente mi auguro vivamente che anche Marco Tarquinio, che si sta molto impegnando sui temi della pace, possa farne parte".

Sempre a Fanpage, Orlando ha concluso che "a questo punto un passo indietro" sulla candidatura di Tarquinio "sarebbe una rottura con il mondo cattolico. Ed è strano che si debba segnalare questa cosa proprio alle parti del partito che tempo pongono la questione del rapporto con quel mondo."

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