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Pd attacca Conte su Stati generali economia. Presidente del Consiglio: “Non mi sento accerchiato”

Conte è stato criticato dalla sua maggioranza per la scelta di convocare gli Stati generali dell’economia per la ripartenza post Covid: “L’urgenza non nasce da un mio capriccio ma dalla realtà che preme. Bisogna muoversi da subito”, ha spiegato il premier. “In tutti questi mesi ho sentito dire in continuazione: Conte cade, Conte cade. Fa parte del gioco, ho imparato a non meravigliarmi”, ha detto.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte dice di non temere che il suo governo cada, prima della scadenza naturale della legislatura. "Non mi pare di essere accerchiato più di quanto lo fossi nella prima fase", ha affermato in un colloquio sul Corriere della Sera, con Massimo Franco. "In tutti questi mesi ho sentito dire in continuazione: Conte cade, Conte cade. Fa parte del gioco, ho imparato a non meravigliarmi. Ma come si vede e si vedrà, non è così".

"Non possiamo ritardare il confronto con imprenditori, sindacati, categorie", ha sottolineato il premier, "l'urgenza non nasce da un mio capriccio ma dalla realtà che preme. Bisogna muoversi da subito".

"Sento dire che occorre farlo con calma. Ma quale calma? Ci prendiamo qualche giorno per coinvolgere appieno le forze di maggioranza, e lo facciamo. Poi chiamiamolo patto, chiamiamolo confronto. Ma non va rimandato".

Il premier ha detto di non riuscire "a lavorare senza una strategia". "E quella sulla fase del dopo-virus", ha assicurato, "avevo cominciato a prepararla già durante l'emergenza". Quanto alla tenuta della maggioranza, per Conte "la verità è che quando si arriva alla sostanza delle cose, asciugandole dalle polemiche, ci si rende conto che questa maggioranza è composta da partiti responsabili, che capiscono bene quali siano le priorità del Paese", ha detto il presidente del Consiglio. "Il clima è migliore di quello che sembra. E anche alcune perplessità del Pd sono rientrate". Quanto al ministro dell'Economia Gualtieri, "ha sempre condiviso tutto con me e insieme a me. Come premier non scavalco nessuno". 

I dem hanno ribadito che non ci sarebbe alcun attacco politico contro Conte. Eppure l'annuncio del premier in conferenza stampa degli Stati generali dell'economia non è piaciuto al segretario Pd Nicola Zingaretti, che ha riunito i ministri e lo stato maggiore del partito. "Non c'era niente di concordato nel Pd. Abbiamo tutti letto questo annuncio, e tutti per una reazione di cautela e preoccupazione abbiamo detto che un passaggio come questo, che tra l'altro noi avevamo auspicato, va preparato adeguatamente",  ha affermato il vicesegretario del Pd, Andrea Orlando, in un'intervista al Corriere della Sera.

"C'è la consapevolezza che non si può sbagliare e quindi questo passaggio deve essere finalizzato a far arrivare il Paese pronto all'appuntamento con l'utilizzo delle risorse messe a disposizione dall'Unione Europea", ha aggiunto. "‘Pronto' non significa solo che dobbiamo avviare alcune riforme che sono necessarie ma anche consentire a tutti i soggetti di questa sfida – le imprese il settore finanziario e la pubblica amministrazione – di prepararsi". Gli Stati generali della ripresa voluti dal presidente del Consiglio  si terranno tra mercoledì e giovedì, probabilmente a Villa Panphilj a Roma. Il maggior tempo chiesto sugli Stati generali dal Pd servirebbe secondo Orlando per "mettere a fuoco le regole del gioco".

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