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Ospitalità ai militari israeliani in Italia, il Governo insiste: “Dovevamo proteggerli”

Durante un’interpellanza urgente alla Camera, Angelo Bonelli (AVS) ha denunciato la complicità del Governo italiano con Israele, chiedendo la revoca della cooperazione militare. Replica stringata del sottosegretario Silli, che difende la cooperazione militare come veicolo di pace.
A cura di Francesca Moriero
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Nell'Aula di Montecitorio, questa mattina, con un'interpellanza urgente, Angelo Bonelli di Alleanza Verdi e Sinistra ha attaccato duramente il Governo di Giorgia Meloni per la sua politica verso Israele e per la persistenza dell'accordo di cooperazione militare tra Roma e Tel Aviv. Bonelli ha denunciato il genocidio in corso nella Striscia di Gaza, le procedure illegali di annessione in Cisgiordania approvate dalla Knesset, e ha definito tali atti una costante e dolorosa violazione del diritto internazionale; ha poi chiesto spiegazioni puntuali sul perché l'Esecutivo non intenda revocare l'intesa militare con Israele, ricordando i dati aggiornati sulle esportazioni italiane nel 2024: armi e munizioni per circa 5,8 milioni di euro, tecnologie aerospaziali (aerei, droni, radar) per circa 34 milioni.

Tra le accuse sollevate, Bonelli ha citato anche l'ospitalità in resort italiani di militari israeliani per "decompressione psicologica", la protezione a loro garantita dalle forze dell’ordine e i rifornimenti logistici e atterraggi di velivoli militari israeliani su basi italiane come Sigonella. Il parlamentare ha poi chiesto numeri precisi: quanti cittadini italiani (anche con doppio passaporto) combattono in Israele, quanti sono feriti o deceduti, quanti voli militari israeliani sono transitati dalle basi italiane dal 7 ottobre 2023 e quale tipo di assistenza abbiano ricevuto. Ha infine sollevato il tema della responsabilità penale, alla luce della legge 962/1967, che prevede la possibilità di perseguire in Italia reati come il genocidio, anche se commessi all'estero, sottolineando la necessità di fare chiarezza sul coinvolgimento di cittadini italiani.

Silli: "Lavoriamo per lo Stato palestinese, il dialogo è la via maestra"

La replica del sottosegretario agli Esteri Giorgio Silli è stata breve e incentrata su un appello al negoziato: "Senza sventolare bandiere di comodo, lavoriamo concretamente per la nascita di un vero Stato palestinese. Il dialogo resta la via maestra". Ha poi sottolineato l'impegno del Governo a fornire "assistenza diplomatica e consolare" ai 59 cittadini italiani coinvolti nella Global Sumud Flotilla diretta in Palestina. E sui militari israeliani ospitati in Italia ha risposto: "È dovere di uno Stato democratico assicurare protezione a chiunque rischi di essere vittima di violenza sul nostro territorio e predisporre servizi di prevenzione e vigilanza a tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica. Questo impegno vale naturalmente anche nei confronti delle comunità ebraiche residente e di gruppi occasionalmente presenti sul territorio nazionale che possono essere considerati esposti ad atto di intolleranza".Silli ha ribadito poi che, secondo l'Esecutivo, la cooperazione militare rappresenta anche uno strumento di dialogo tra Stati.

Bonelli: "Assolutamente insoddisfatto. Italia complice"

Il portavoce di Europa Verde si è detto totalmente insoddisfatto della risposta governativa, contestando la mancanza di dati e ricordando che lo stesso ministro degli Esteri, Antonio Tajani, aveva pubblicamente parlato, dopo il 7 ottobre 2023, di circa mille cittadini italiani con doppio passaporto arruolati nelle forze armate israeliane, cifra non confermata però in Aula.

"Il sottosegretario Silli, rispondendo alla mia interpellanza, ha confermato che dopo il 7 ottobre 18 aerei militari israeliani sono atterrati e hanno ricevuto assistenza nelle basi italiane. È la prova di una cooperazione militare che sostiene concretamente l'azione bellica di Israele. Chiedo che questo accordo venga immediatamente interrotto: non è accettabile curare nei nostri ospedali i bambini palestinesi feriti e al tempo stesso fornire supporto militare a chi li colpisce", ha detto.

Bonelli ha dunque  criticato la scelta del Governo di comunicare alla stampa e non al Parlamento, respingendo con forza ogni accusa di antisemitismo dichiarando però di non voler "che la storia iscriva l’Italia come complice di questa orribile macchia di sangue". Ha chiesto duramente sanzioni contro i vertici israeliani, citando il premier Benjamin Netanyahu, e ha giudicato "ipocrita" la linea secondo cui la cooperazione militare possa essere un veicolo di pace mentre si uccidono ripetutamente uomini, donne e bambini.

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