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News sul caso Daniela Santanchè

Oggi la mozione di sfiducia a Daniela Santanchè alla Camera: cosa potrebbe succedere ora

Oggi, mercoledì 3 aprile, la Camera discute la mozione di sfiducia nei confronti della ministra del Turismo Daniela Santanchè. Il voto probabilmente sarà invece nei prossimi giorni. La maggioranza sostiene la ministra, indagata per falso in bilancio e truffa ai danni dell’Inps, ma il suo caso potrebbe diventare più spinoso nelle prossime settimane.
A cura di Luca Pons
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Oggi, mercoledì 3 aprile 2024, la Camera discuterà la mozione di sfiducia nei confronti della ministra del Turismo Daniela Santanchè. La mozione era stata presentata dal Movimento 5 stelle, ma la sosterranno anche i partiti del centrosinistra e Azione di Carlo Calenda. Per Santanchè la seconda volta che il Parlamento discute una mozione di sfiducia. Era già avvenuto nel luglio dello scorso anno, al Senato, quando la proposta fu discussa e poi respinta nettamente. Quello stesso testo alla Camera era rimasto sospeso, ma il M5s l'ha recuperato, aggiornato e ripresentato a seguito della nuova indagine sulla ministra, per truffa ai danni dell'Inps. Tra oggi e domani, poi, la Camera si occuperà anche della mozione di sfiducia nei confronti del ministro Salvini.

Di cosa è accusata la ministra Santanchè

Oggi la Camera inizierà il dibattito sulla mozione rivolta a Santanchè, ma è probabile che il voto vero e proprio avrà luogo nei prossimi giorni. L'accusa più recente nei confronti della ministra riguarda l'indagine per truffa ai danni dell'Inps: l'ipotesi della Procura di Milano è che nel periodo della pandemia la società Visibilia Editore abbia messo tredici dipendenti in cassa integrazione Covid a zero ore (con stipendi pagati dallo Stato) a loro insaputa.

Così, i dipendenti avrebbero continuato a lavorare e l'azienda avrebbe ottenuto illegalmente circa 126mila euro di fondi pubblici. Non è ancora noto se la Procura chiederà il rinvio a giudizio. Per di più, Santanchè è indagata per falso in bilancio, cosa che era già nota quando il Senato votò la prima mozione di sfiducia a luglio 2023. Anche in questo caso non si sa ancora se ci sarà la richiesta di rinvio a giudizio, che nel caso dovrebbe arrivare nelle prossime settimane.

Sono favorevoli il Movimento 5 stelle (naturalmente), il Pd e gli altri partiti del centrosinistra. Anche Azione di Carlo Calenda, che nella stessa occasione al Senato non aveva partecipato al voto, ha affermato che voterà a favore. Alcuni esponenti del partito centrista, però, hanno scelto un'altra linea. Il deputato Enrico Costa ha definito la mozione "tutta incentrata sull'inchiesta giudiziaria. Nonostante tanti argomenti di merito per attaccarli e chiedere le dimissioni, non resistono alla scorciatoia giudiziaria", e anche la senatrice Mariastella Gelmini – pur non potendo partecipare al voto – si è detta "contraria a mozioni di sfiducia individuali" perché "da sempre garantista".

Che effetto può avere la mozione di sfiducia

Il risultato più probabile al momento del voto è che la mozione venga respinta. Infatti, i partiti di maggioranza hanno tutti dichiarato il loro appoggio politico a Santanchè. Non sembra possibile, quindi, che dalla votazione emergano i numeri per mettere in difficoltà il governo, al punto che la ministra ha commentato: "Giustamente l'opposizione fa la sua parte, però rende più forte la maggioranza. Sono zero preoccupata".

Tuttavia, le conseguenze politiche del voto potrebbero vedersi anche nelle settimane successive. Che la ministra sia sfiduciata o meno, arriveranno i risultati delle indagini per quanto riguarda sia il falso in bilancio sia la truffa ai danni dell'Inps. Nel caso di una richiesta di rinvio a giudizio, o a maggior ragione dell'inizio di un processo vero e proprio, la posizione di Santanchè potrebbe diventare più difficile da difendere dal punto di vista politico.

Nel frattempo continuerà la campagna elettorale per le elezioni europee dell"8 e 9 giugno, con i partiti del centrodestra che vorranno mostrarsi uniti ma anche cercare di togliersi voti a vicenda. Insomma, il caso Santanchè con tutta probabilità continuerà a tenere banco, a meno che non sia la ministra stessa a scegliere di fare un passo indietro.

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