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News sul caso Daniela Santanchè

Perché Daniela Santanchè è indagata e cosa ha detto sulle sue dimissioni da ministra

La ministra del Turismo Daniela Santanchè è indagata per truffa ai danni dell’Inps: tredici dipendenti di Visibilia Editore e Visibilia Concessionaria avrebbero continuato a lavorare in pandemia nonostante fossero in cassa integrazione Covid. Sulle dimissioni, Santanchè ha detto che valuterà in caso di rinvio a giudizio, quindi tra diversi mesi.
A cura di Luca Pons
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Daniela Santanchè, ministra del Turismo del governo Meloni, è indagata per truffa ai danni dell'Inps: le aziende Visibilia Editore e Visibilia Concessionaria avrebbero messo in cassa integrazione Covid a zero ore tredici dipendenti, incassando i contributi statali previsti dal secondo governo Conte, mentre però i lavoratori continuato a svolgere le loro mansioni normalmente.

Si parla di una truffa da circa 126mila euro, che sarebbe andata avanti da maggio 2020 a febbraio 2022, per oltre 20mila ore di lavoro complessive. Ora per la ministra si apre anche la possibilità delle dimissioni, ma solo – ha fatto capire – se dovesse arrivare un rinvio a giudizio. Nel frattempo, continua – ed è vicina alla chiusura – anche l'altra indagine su Santanchè: quella per falso in bilancio nei conti di Visibilia Editore.

Santanchè indagata per truffa, parla di dimissioni: "In caso di rinvio a giudizio valuterò"

La notizia della chiusura delle indagini per truffa da parte della Procura di Milano è arrivata ieri. L'avviso degli inquirenti è stato inviato a cinque soggetti: oltre a Santanchè (amministratrice di Editore fino al 2021 e di Concessionaria fino al 2022) e alle due società, ci sono anche il compagno della ministra Dimitri Kunz D’Asburgo e il collaboratore Paolo Giuseppe Concordia.

Le ore lavorate dai dipendenti risulterebbero dalla contabilità dell'Inps. In un comunicato diffuso ieri sera, la ministra Santanchè si è detta "sorpresa" dal risultato dell'indagine, anche perché ha affermato di aver già dimostrato la sua "estraneità a ogni decisione societaria relativa alle modalità della messa in cassa integrazione di alcuni dipendenti". Oltre a ribadire la "fiducia nella giustizia" e nel fatto che "la vicenda possa concludersi per me positivamente già con l’archiviazione" da parte della Procura, oppure anche più avanti, quando eventualmente il giudice per l'udienza preliminare potrebbe decidere di non andare a processo.

Soprattutto, la ministra ha fatto capire che le sue dimissioni sono una possibilità, ma solo nel caso in cui arrivasse un rinvio a giudizio e ci fosse effettivamente l'inizio di un processo. Infatti, ha detto: "In sede politica, dopo la decisione del giudice dell’udienza preliminare, per rispetto del governo e del mio partito farò una seria e cosciente valutazione di questa vicenda", pur ricordando che l'accaduto è "antecedente alla mia nomina a ministro".

Come è nato il caso della cassa integrazione Covid

Il caso della cassa integrazione Covid era nato dalle denunce di Federica Bottiglione, dipendente di Visibilia che aveva detto di aver continuato a lavorare durante la pandemia nonostante in teorie fosse cassaintegrata a zero ore. Santanchè, in Senato, aveva detto che la donna non aveva "più messo piede in azienda" da quando era scattata la misura.

È poi emerso che Bottiglione nel 2021 aveva anche registrato una telefonata con Dimitri Kunz D'Asburgo in cui il compagno della ministra e amministratore del gruppo le aveva detto: "È chiaro che adesso non possiamo renderli [i soldi della cassa integrazione arrivati a Bottiglione, ndr] all'Inps perché sarebbe come ammettere… Non lo puoi fare Federica, sennò metti nei casini tutti". La dipendente aveva detto di aver "vissuto nell'inconsapevolezza" della situazione, e aveva dichiarato di volersi mettere in regola. La registrazione della telefonata è stata poi sottoposta a perizia ed è arrivata alla Procura di Milano.

Santanchè e gli altri indagati avranno venti giorni per depositare memorie o altri atti difensivi, e poco dopo la Procura dovrà far sapere se intende richiedere il rinvio a giudizio. In ogni caso toccherà poi al giudice per l'udienza preliminare stabilire se ci sarà effettivamente un processo. Considerati i tempi legali necessari per le procedure, sembra improbabile che la decisione del gup arriverà prima delle elezioni europee, mentre la richiesta della Procura potrebbe partire già tra aprile e maggio.

Opposizioni chiedono dimissioni, Schlein: "Non può aspettare, mina credibilità Italia"

Ieri sono arrivati gli attacchi dell'opposizione, che ha chiesto le dimissioni di Santanchè senza aspettare ulteriori passi giudiziari: "Fratelli d'Italia faceva la voce grossa sulla gestione della pandemia e ora chiude gli occhi sulla ministra Santanchè", ha commentato Giuseppe Conte.

La segretaria del Pd, Elly Schlein, è intervenuta oggi: "Non so in quale altro Paese si sia vista una ministra, accusata di truffa aggravata ai danni dello Stato, che resta in carica pensando che questo non sia un problema. Qui siamo tutti garantisti, ma davanti a un'accusa così grave non si può aspettare l'esito del processo perché questo mina la credibilità dell’Italia". Schlein ha invitato Giorgia Meloni a "guardare cosa succede negli altri Paesi, dove ministri si sono dimessi per accuse molto meno gravi".

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