#Occupypd: i giovani democratici in rivolta, occupate le sedi Pd in tutta Italia

Alla fine la rabbia è sfociata: migliaia di militanti del Partito Democratico in queste ore stanno protestando contro la linea dettata da Bersani e dal gruppo dirigente. La candidatura di Franco Marini non è andata giù, comprensibilmente, perché nata dopo un accordo con Berlusconi. Il Caimano, al quale per 20 anni si è fatta la guerra in ogni dichiarazione pubblica, è di fatto diventato un alleato con il quale si teme che in futuro possa nascere un "governissimo". Eppure i militanti del Pd dovrebbero sapere che con il Cavaliere hanno fatto parte della stessa maggioranza di governo nell'ultimo anno e mezzo.
Così a Montecitorio attivisti e tesserati del centrosinistra stanno attendendo da ore l'esito delle votazioni, urlando a gran voce di sostenere la candidatura di Rodotà, ex presidente dei Ds ma nome che, nella mente di Bersani, tradirebbe una subalternità del Pd al Movimento 5 Stelle. Per questa ragione dunque appare inaccettabile, nonostante la base lo evochi a gran voce. Ma non solo a Roma la protesta ha lasciato i social network e si è calata nelle strade in altre città italiane. In alcune si è arrivati a occupare le sedi, come a Napoli, Bari, Prato e Padova.
Nella città partenopea un militante ha avvertito su facebook: "Stiamo per occupare la federazione provinciale del PD Napoli. Daremo il via ad una grande assemblea degli iscritti, nella quale io chiederò ad un portavoce dei nostri parlamentari eletti a Napoli di riferire su quanto sta accadendo a Roma e di tenere conto del parere dei militanti, di chi butta il sangue e di chi mette la faccia ogni giorno per questo Partito".
A Prato una ventina di giovani militanti del Pd hanno occupato la sede della federazione provinciale del partito. I giovani si sono riuniti in una stanza ed hanno affisso uno striscione che reca la scritta "Per un presidente di cambiamento occupy il Pd". I ragazzi minacciano di restare nella sede fino a quando non sarà eletto il nuovo presidente. "Marini – sostengono – è una persona degna, ma non riesce a unire neppure il centrosinistra".
Dello stesso tono la "chiamata alle armi" nelle altre città interessate. E la protesta potrebbe diventare "virale" ed espandersi a macchia d'olio nelle prossime ore in tutta Italia. Cosa faranno allora i dirigenti da Roma?