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Nucleare, approvata la mozione del centrodestra: il governo si impegna a usarlo come fonte pulita

La mozione della maggioranza impegna il governo a valutare l’opportunità di usare il nucleare. In Aula il centrodestra ha votato in modo compatto a favore, insieme anche al Terzo polo. Tra gli impegni anche quello a promuovere accordi con aziende straniere che producono energia nucleare.
A cura di Luca Pons
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Il governo Meloni si impegna a "valutare l'opportunità di inserire nel mix energetico nazionale anche il nucleare quale fonte alternativa e pulita per la produzione di energia". Con il voto della Camera, il centrodestra ha approvato la sua mozione chiedendo quindi al governo un'apertura all'energia nucleare, anche come parte di una strategia ‘green'. La mozione prevede anche impegni concreti, come "favorire lo sviluppo di accordi e partnership internazionali tra le società nazionali e/o partecipate pubbliche" italiane "e le società che gestiscono la produzione nucleare" in altri Paesi, per "soddisfare" il fabbisogno energetico dell'Italia.

In Aula la discussione è stata accesa. Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde, ha attaccato la maggioranza: "Volete riportare il nucleare in Italia dopo ben due referendum che hanno detto no. Il nucleare è l'energia più costosa, considerando i costi necessari a realizzare gli impianti che sono tutti a carico della finanza pubblica". Secondo Bonelli, il voto del centrodestra è motivato dal fatto che "sole e vento sono fonti energetiche gratuite che tutti possono utilizzare e che rompono l'oligopolio delle grandi lobby".

Bonelli ha accusato il governo di portare avanti una campagna di "disinformazione". La mozione, peraltro, prevede proprio di "favorire una campagna di informazione oggettiva, basata su rigore scientifico, al fine di evitare opposizioni preconcette, con la consapevolezza che il problema dell'accettazione sociale rappresenti una tappa essenziale per la realizzazione di qualsiasi impianto energetico". In più, nello stesso passaggio si prevede di stabilire delle "misure di compensazione ambientale e sociale per enti e territori, ove venissero realizzati impianti sul suolo nazionale".

Patty L'Abbate, vicepresidente in Commissione Ambiente e deputata del Movimento 5 stelle, ha criticato la mozione: "A conti fatti, il nucleare di quarta generazione, che questa maggioranza promuove come panacea alla crisi energetica che stiamo vivendo, non è un'opzione sostenibile né economicamente né socialmente. Un conto è che si continui a fare ricerca, altro è darle un ruolo predominante nel mix energetico nazionale".

Il Terzo polo di Azione e Italia viva si è schierato a favore delle misure, e ha visto anche una sua mozione sul nucleare approvata: "A chi ci attacca per la posizione sul nucleare, a chi dice che facciamo disinformazione, ricordo che Carlo Calenda e Azione sono abituati a indicare sempre i costi e le coperture di ogni intervento proposto con grande accuratezza", ha dichiarato Daniela Ruffino, capogruppo del Terzo polo in commissione Ambiente alla Camera. "Noi non urliamo e non diciamo no preconcetti. Sono altri che fanno demagogia e usano la paura per fermare il nucleare, a oggi la tecnologia migliore per raggiungere gli obiettivi climatici fissati dalla Ue garantendo la sicurezza energetica".

Soddisfatta la maggioranza. Riccardo Zucconi, segretario di presidenza della Camera ed esponente di Fratelli d'Italia, ha definito il voto "un punto di rottura con i governi degli ultimi 10 anni che non sono stati in grado di mettere in campo strategie energetiche che avessero come obiettivo l'indipendenza energetica della nostra nazione". Il contesto internazionale è "mutato", così come "le innovazioni tecnologiche che incidono sulla sicurezza e sulle tipologie di produzione del settore nucleare".

"Bene così: in un momento che richiede buonsenso nella transizione ambientale verso fonti alternative di produzione energetica, l'Italia non può più permettersi di essere fermata dai no pregiudiziali. Fondamentale pensare a percorsi rapidi per dire di sì al nucleare di ultima generazione, pulito e sostenibile", ha twittato il ministro dei Trasporti Matteo Salvini.

"Le fonti rinnovabili non consentono flussi costanti e sufficienti di energia. Mi chiedo per quanto tempo ancora saremo costretti ad utilizzare le fonti fossili", ha concluso Zucconi. Anche Luca Squeri, di Forza Italia, ha commentato entusiasta: "Un voto storico, con il Parlamento restituisce al governo, dopo quasi 40 anni dal referendum del 1987, la possibilità di impegnarsi sul nucleare".

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