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Nordio dice che anche gli imprenditori onesti non possono pagare tutte le tasse

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha commentato la riforma fiscale del governo Meloni: invece di puntare sulle sanzioni per ridurre l’evasione, si cercheranno accordi tra Stato e imprese. Con le norme attuali, secondo Nordio, anche un imprenditore onesto non riuscirebbe a pagare tutto quello che deve.
A cura di Luca Pons
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"La nostra legislazione tributaria è schizofrenica e piena di ossimori. Se un imprenditore onesto decidesse di assoldare un esercito di commercialisti per pagare fino all'ultimo centesimo di imposte, non ci riuscirebbe, perché comunque qualche violazione verrebbe trovata". Il ministro della Giustizia Carlo Nordio è  intervenuto a un convegno organizzato dall'ex ministra Paola Severino, vicepresidente dell'università Luiss, e ha commentato così le riforme che il governo Meloni intende portare avanti su tasse ed evasione fiscale.

Il governo vuole "semplificare e velocizzare" le norme sul Fisco

Un tema delicato, dopo che Giorgia Meloni ha definito la tassazione "pizzo di Stato" ai danni delle imprese poche settimane fa. Nordio però non ha esitato a difendere la linea dell'esecutivo: oggi "le norme si contraddicono", e questo fa sì che per un imprenditore onesto evadere sia praticamente inevitabile. Anche se ci si mette con un tutta la buona volontà, ci sarà sempre qualche violazione delle regole del fisco, ha detto sostanzialmente il ministro.

Sulle sanzioni agli evasori, il governo Meloni ha deciso di allentare parecchio le maglie. La riforma fiscale che ha approvato prevede di passare a un sistema in cui le aziende si mettono d'accordo con il Fisco sulle tasse da pagare, e in cambio evitano controlli. Per gli evasori più ‘piccoli', poi, l'intenzione è di ridurre le sanzioni. "Questo sistema sanzionatorio nuovo rappresenta una assoluta novità e si inserisce in un programma di velocizzazione e semplificazione della giustizia, che passa per la giustizia conciliativa, quella preventiva dove c'è un accordo tra il cittadino e lo Stato su quello che è l'importo da pagare", ha commentato Nordio.

"Non ho mai visto un evasore in manette, solo processi inutili"

"Per quarant'anni, fino al 2017, sono stato in Procura e non ho mai visto un evasore in manette. Il che significa che o qualcosa non ha funzionato o si parte da un principio sbagliato. Cioè che la legge penale abbia un effetto dissuasivo o repressivo", ha aggiunto. L'idea è che "il criminale quando decide di delinquere non va a spulciare il codice penale per vedere la pena, pensa sempre di farla franca".

Quindi pene più dure non limitano l'evasione – una linea che il governo non ha seguito in altri campi, dove invece non ha esitato proporre o istituire nuovi reati (dagli scafisti che trasportano persone migranti, agli attivisti che imbrattano monumenti, fino all'estensione della Gpa come reato ‘universale). Nel caso dell'evasione, invece, per Nordio avere delle pene severe ha portato a "una serie di processi inutili e dannosi per tutti che hanno assorbito le risorse delle Procure, che potevano essere orientate per perseguire reati più gravi".

Anzi, per il ministro avere meno sanzioni aiuterebbe anche a ridurre reati come la corruzione: "La corruzione si annida nell'incertezza delle normative e delle competenze e nella complessità delle procedure". È il principio "enunciato da Tacito: più la repubblica è corrotta, più sforna leggi. E più leggi sforna, più rende complicate le procedure e aumenta le porte a cui il cittadino deve bussare per ottenere un provvedimento. Poi però arriva sempre una serratura che non si apre finché non arriva qualcuno che ti dice di ungerla".

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