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Gpa reato universale, FdI e Lega paragonano i bambini neonati ai cuccioli di cani e gatti

Nel dibattito alla Camera sulla proposta di rendere la gpa un reato universale, due interventi di Fratelli d’Italia e Lega hanno paragonato le regole italiane sui cuccioli di cani e gatti appena nati con quelle per i bambini nati dalla gestazione per altri. Acceso lo scontro con l’opposizione.
A cura di Luca Pons
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L'aula di Montecitorio ha visto un dibattito teso sulla proposta di rendere la gestazione per altri (gpa, anche chiamata ‘maternità surrogata') un reato universale. La proposta di legge è stata presentata da Maria Carolina Varchi, di Fratelli d'Italia, e supportata dagli esponenti di maggioranza.

Il confronto con l'opposizione, come era prevedibile vista la sensibilità del tema, è stato duro e con poca possibilità di trovare un terreno comune. Due deputati di Fratelli d'Italia e Lega, nel corso del confronto, si sono lanciati un paragone tra il trattamento riservato ai cuccioli di cani e gatti e quello per i bambini neonati.

Sul merito della proposta, le opposizioni hanno sottolineato che rendere ‘universale' un reato che in molti altri Paesi è invece una pratica legale è una pratica giuridicamente poco sensata, ricordando anche che in Italia già dal 2004 la gpa è illegale e quindi un'ulteriore norma sul tema non serve. Alessandro Zan, del Partito democratico, l'ha definita una "pagliacciata" e una "arma di distrazione di massa". Alcuni, come +Europa e Marco Grimaldi dell'Alleanza Verdi-Sinistra, hanno chiesto che si intervenga per regolarizzare una forma di gpa solidale, in direzione opposta rispetto a quella del ddl.

Il paragone di FdI e Lega: "I cuccioli di cani e gatti restano con la madre per 60 giorni"

Da parte loro, i partiti della maggioranza hanno ribadito la contrarietà morale alla pratica della gestazione per altri. In particolare, Marina Marchetto Aliprandi (FdI) e Stefano Candiani (Lega) hanno proposto un paragone singolare.

"Nei nove mesi di gravidanza, si stabilisce un rapporto di simbiosi tra madre e figlio. Lo sappiamo tutti", ha iniziato Aliprandi, facendo poi un'analogia: "In Italia i regolamenti locali di tutela degli animali prevedono che sia vietato separare i cuccioli di cani e gatti dalla madre nei primi sessanta giorni dopo la nascita. Lo stesso dice un regolamento comunale di Roma, voluto all'epoca dalla senatrice Monica Cirinnà".

Un riferimento all'autrice della legge sulle unioni civili non molto chiaro, considerando che la grande maggioranza delle coppie che utilizzano la gpa sono eterosessuali. Aliprandi ha poi chiuso il paragone: "Se è vero per gli animali" che si considera necessario il contatto con la madre, "come può non essere vero per un essere umano?".

Poco dopo ha ripreso il tema Candiani: "Il Comune di Roma ha obbligato a non togliere il cucciolo di cane o gatto alla madre prima di un certo periodo. Qui si prevede l'esatto contrario. Il figlio viene subito consegnato alla coppia".

Un paragone piuttosto spinto, che ha messo sullo stesso piano i bambini nati dalla gestazione per altri e i cuccioli di cani e gatti, suggerendo che sia la stessa cosa separare un cucciolo di animale dalla madre e affidare un bambino a una famiglia. Ignorando anche il fatto che, nei – finora pochi – studi effettuati sul tema, non sono emerse particolari differenze di benessere, anche psicologico, tra bambini nati da gpa e gli altri.

Boldrini: "Un'altra legge della nazione di Melonia, basata sulla propaganda"

"Siamo qui per discutere l’ultimo provvedimento della nazione di Melonia, dove si respinge invece di accogliere, si stringono alleanze con autocrati e dittatori, dove si tolgono sostegni economici a chi è in difficoltà, dove si restringono i diritti invece di estenderli. Una nazione di propaganda politica, in cui su quella propaganda si basano le leggi. Rave party, Ong, decreto Cutro, decreto lavoro, e ora gpa reato universale". Ha aperto così il suo intervento Laura Boldrini, deputata del Pd, che ha poi detto di non voler commentare nel merito la pratica della gpa – dato che è già illegale – ma l'insensatezza di renderla un ‘reato universale'.

Tra gli effetti, ha detto Boldrini, ci sarebbe che "i genitori interessati, una volta tornati in Italia dall'estero potrebbero scontare una reclusione fino a due anni. Esporremmo al diritto penale famiglie con bambini piccoli, criminalizzando bambini nati con pratiche legali e regolamentate". Un altro punto toccato dalle opposizioni è che l'istituzione di un ‘reato universale' porterebbe uno stigma nei confronti dei bambini già nati con quella pratica.

In più, nel portare avanti la proposta la destra ha fatto capire che l'opposizione morale si rivolge soprattutto alle coppie omosessuali, ha sostenuto Boldrini. "A Melonia sono ammesse solo persone che non hanno problemi a procreare, solo coppie di sesso diverso, la famiglia è da declinare insieme a Dio e patria". La proposta "è un obbrobrio giuridico, legato alla pericolosa idea di Stato etico, che da Melonia si vorrebbe estendere all’intero globo terraqueo", ha concluso la deputata.

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