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Meloni: “Pizzo di Stato? Ho solo detto che caccia al gettito non è lotta all’evasione, è sbagliata”

“Temo che non abbiate seguito. Io parlavo di quando lo Stato, invece di fare lotta all’evasione fiscale, fa caccia al gettito. Questo per me è sbagliato”: lo ha detto Giorgia Meloni, parlando con i giornalisti a margine delle celebrazioni del 2 giugno e rispondendo a una domanda di Fanpage.it sulle sue dichiarazioni sul “pizzo di Stato”.
A cura di Annalisa Girardi
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di Marco Billeci e Annalisa Girardi

Alle celebrazioni per il 2 giugno si è tornati a parlare di alcune dichiarazioni di Giorgia Meloni, particolarmente contestate, sul "pizzo di Stato". Rispondendo alla domanda di un cronista di Fanpage.it, che le chiedeva se i valori della Repubblica  fossero compatibili con le sue affermazioni da Catania sulle tasse e il "pizzo di Stato", Meloni ha detto: "Temo che non abbiate seguito, perché quello che ho detto non riguarda una parte della imposizione fiscale. Dovete approfondire meglio. Io parlavo di quando lo Stato, invece di fare lotta all'evasione fiscale, fa caccia al gettito – che significa che all'inizio dell'anno si quota quanto si prevede di fare dalla lotta all'evasione fiscale – voi capite che è curioso perché dopo si devono fare quegli importi a tutti i costi, altrimenti non si hanno i soldi per coprire i provvedimenti. E si fanno cose bizzarre che sono più simili alla caccia al gettito che alla lotta all'evasione fiscale. Questo secondo me non è giusto".

Parlare di pizzo in Sicilia, in quel contesto e con quel paragone, è stato comunque discutibile e non sono mancate le critiche dall'opposizione: "Io so benissimo di cosa parlo e quello lo giudicano gli italiani. Tra quello che le persone hanno sentito in piazza e quello che, come al solito, una certa stampa ha riportato, c'è differenza. Fortunatamente le persone normali, in giro per l'Italia, vanno a vedere che cosa hai detto e non le ricostruzioni che fa una certa stampa, perché una certa stampa fa sempre le ricostruzioni a interesse suo. Che è diverso dal dare le notizie", ha replicato Meloni.

La presidente del Consiglio si è fermata a parlare con i giornalisti dopo una pausa caffè con il presidente del Senato, Ignazio La Russa, tra la deposizione di una corona d'alloro all'Altare della Patria e la parata militare. I due co-fondatori di Fratelli d'Italia hanno scelto un bar all'angolo dei Fori Imperiali, nell'attesa che arrivasse anche il capo dello Stato e di salire nella tribuna per le autorità.

"Non é una semplice celebrazione museale. È la dimensione del fatto che o noi capiamo che, se ci sia difficoltà o che le cose vadano bene, ne usciamo solo insieme, serve che ciascuno faccia la sua parte. Non c'è nessuno che da solo può risolvere i problemi. Capire che siamo tutti legati è l'elemento culturale che serve per capire che dobbiamo remare tutti verso la stessa direzione", ha detto ancora ai giornalisti, parlando delle celebrazioni per il 2 giugno. E ancora: "La comunità nazionale, la patria, alla fine è questo: una dimensione di sacrifici che si compiono insieme per chi l'ha fatta prima di noi e per noi che lo facciamo verso gli altri".

La presidente del Consiglio ha anche risposto a una domanda sulla guerra in Ucraina: "Niente che si chiami pace può essere scambiato con la parola invasione, sono d'accordo con il presidente della Repubblica. C'è una nazione aggredita e una che aggredisce, lavoriamo tutti per la pace, ma non si può partire dal presupposto di costruirla senza il consenso di chi è stato aggredito". Oggi il presidente ucraino Zelesnky le aveva fatto gli auguri per la Festa della Repubblica, apprezzando al tempo stesso la solidarietà di Roma a Kiev.

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