Mps, Grilli: “Non è un salvataggio di stato, banche italiane solide” (VIDEO)
L'operazione del governo italiano a favore di Mps attraverso i Monti bond è stata fatta per "limitare i rischi sistemici mettendo al sicuro il risparmio dei correntisti" e non "a favore del management, ma a favore dei risparmiatori", lo ha detto il Ministro dell'Economia Vittorio Grilli in audizione davanti ad un'affollata riunione delle commissioni riunite Finanze di Camera e Senato sulla vicenda del Monte Paschi. Grilli ha voluto mettere in chiaro alcuni punti fondamentali della vicenda chiedendo ai parlamentari "prudenza e responsabilità nel dibattito pubblico" sul caso. "Senza voler minimizzare atti di gestioni improprie e illeciti fatti in passato dal management di Mps l'intervento dello Stato non si configura come atto di salvataggio di una banca in default" ha spiegato Grilli, ribadendo che i famosi 4 miliardi di euro concessi all'istituto di credito senese non sono un aiuto a fondo perduto per una banca insolvente, ma un prestito vero e proprio "a un tasso del 9% e incrementato dello 0,5 ogni due esercizi fino al limite massimo del 15%" che serve per "un rafforzamento di capitale secondo gli standard innalzati in sede Eba" e comunque costringe "Mps a importanti e penetranti vincoli in termini di governance e operatività".
Non insinuare dubbi sulla solidità del nostro sistema bancario – "Malgrado la gravissima crisi della fine del 2008 e a differenza di grandi Paesi a noi comparabili, le nostre banche hanno mostrato una tenuta, capacità e solidità uniche, non rendendo necessari interventi di salvataggio pubblico"ha spiegato Grilli ricordando che "neanche la vicenda Mps ha modificato questo quadro di solidità". Per questo motivo Grilli ha invitato alla moderazione nel dibattito e a non insinuare dubbi sulla solidità del nostro sistema bancario in un periodo dove l'attenzione dei mercati resta alta. Ad ogni modo secondo il Ministro l'azione di vigilanza della Banca d'Italia sul Monte dei Paschi e sulla Fondazione "é stata continua, attenta e appropriata, e si è via via intensificata con un'attività ispettiva iniziata nel 2010 con il governatore Draghi ed é proseguita nel 2011, 2012 e ancora nel 2013 con il governatore Visco" e ha consentito di individuare e interrompere comportamenti anomali.