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Morra (presidente Antimafia) avverte: “Se stop a norma su trasparenza Pa ci saranno conseguenze”

Il presidente della commissione Antimafia, Nicola Morra, si dice pronto a scatenare una battaglia nel caso in cui venga bloccato un suo emendamento sulla trasparenza nella pubblica amministrazione: “Non si tocchi il mio emendamento. Altrimenti ci saranno gravi conseguenze politiche”, avverte il senatore pentastellato.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il presidente della commissione Antimafia e senatore del Movimento 5 Stelle, Nicola Morra, minaccia conseguenze politiche nel caso in cui venga bloccato un suo emendamento sulla trasparenza nella pubblica amministrazione: “Non si tocchi il mio emendamento. Altrimenti ci saranno gravi conseguenze politiche”, avverte. Morra fa riferimento a una norma che prevede sanzioni per i dirigenti pubblici che non rispettano la legge sulla trasparenza, sostenendo che bloccare questa norma vorrebbe dire fare un passo indietro nella lotta alla mafia e alla corruzione. Non a caso Morra parla sin da subito, nel suo appello alla maggioranza, di comuni sciolti per mafia.

Il presidente della commissione Antimafia spiega: “Da un'analisi che abbiamo effettuato, i Comuni sciolti per mafia non sono in regola con la trasparenza. Come sappiamo, la mafia si infiltra e prolifera con facilità dove c’è opacità. Ho proposto una regola semplice: laddove non vengano pubblicati documenti che per legge dovrebbero essere accessibili a tutti, si decurterà il premio in denaro a quei dirigenti che non obbediscono alla legge sulla trasparenza. Ribadisco: non si interviene sullo stipendio ma sui "premi di risultato" qualora il dirigente non rispetti le regole”.

Ma questa norma potrebbe ora essere messa in discussione: “Qualcuno sta provando a bloccare questo emendamento già approvato in commissione Bilancio, probabilmente la lobby dei funzionari pubblici. Mi rendo conto che stiamo toccando incrostazioni molto vecchie e per rimuoverle servirà la spatola. Chi opererà nel rispetto della trasparenza per come prevede la normativa vigente, come ha sempre fatto, ha diritto ad un premio, ma chi sarà inadempiente dovrà "sbatterci la faccia". La mancanza di trasparenza, a discapito dei cittadini, ha favorito direttamente ed indirettamente le mafie; bisogna smetterla di riconoscere a dirigenti non virtuosi, addirittura, una premialità in denaro”.

Morra si dice quindi indignato e attacca: “Non lascerò passare sotto silenzio questa schifezza. C’è bisogno di trasparenza nella pubblica amministrazione e nei Comuni che sempre più spesso, purtroppo, vengono sciolti per infiltrazione mafiosa. Questo Governo si deve assumere le sue responsabilità: combattiamo o meno mafia e corruzione? Allora, non si tocchi il mio emendamento. Altrimenti ci saranno gravi conseguenze politiche”.

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