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Morra a Fanpage: “Criminalità organizzata strumentalizza le proteste contro restrizioni anti-Covid”

“Soprattutto nelle città in cui alcuni quartieri sono controllati dalla criminalità organizzata, c’è la possibilità che questa possa cavalcare la tigre e associarsi a cittadini che magari in assoluta e ingenua inconsapevolezza scendono in piazza con l’intento di manifestare il loro disagio, senza intuire che queste loro proteste possono essere oggetto di strumentalizzazione da parte di tali organizzazioni”: così il presidente dalla Commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra, spiega a Fanpage.it come la criminalità organizzata ha strumentalizzato le proteste e gli scontri sulle ultime restrizioni anti-Covid introdotte dal governo.
A cura di Annalisa Girardi
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Dopo le nuove restrizioni introdotte dal governo per frenare i contagi di coronavirus, diverse città italiane sono state teatro di manifestazioni di protesta e violenti scontri. Nicola Morra, senatore del Movimento 5 Stelle e presidente della Commissione parlamentare antimafia, commenta con Fanpage.it la possibilità che dietro ci sia la criminalità organizzata: "Il rischio c'è. Soprattutto nelle città in cui alcuni quartieri sono controllati dalla criminalità organizzata, c'è la possibilità che questa possa cavalcare la tigre e associarsi a cittadini che magari in assoluta e ingenua inconsapevolezza scendono in piazza con l'intento di manifestare il loro disagio, in maniera sacrosanta e legittima così come la democrazia prevede, senza intuire che queste loro proteste possono essere oggetto di strumentalizzazione da parte di tali organizzazioni", ha spiegato.

Facendo poi particolare riferimento a quanto accaduto a Napoli, dove "pregiudicanti e pluripregiudicati riferibili a clan che hanno il controllo dei Quartieri spagnoli, della Pignasecca, del Pallonetto, sono stati visti partecipare e sono stati i protagonisti della degenerazione delle manifestazioni". Non è arrivata solo la criminalità organizzata nelle piazze però. Morra ha anche parlato di realtà di estrema destra, per poi aggiungere: "Tutto questo però deve essere motivo di riflessione, perché chi ha sinceramente volontà di esprimere il proprio disagio, perché c'è in Italia per fortuna il diritto di poter contestare liberamente l'azione del governo, lo può e lo deve fare. Ma a stessa tutela dell'imprenditore o del commercianti che vuole rappresentare lo sdegno nei confronti delle azioni governative, è necessario evitare che venga affiancato da chi si fa scudo di una protesta legittima per seguire chi con la democrazia non c'entra niente".

Morra ha proseguito parlando dell'eventualità che alcuni dei fondi messi in campo ad esempio dall'Europa per contrastare la crisi economica innescata dalla pandemia finiscano nella mani sbagliate. Facendo l'esempio di alcune criticità già individuate ad esempio in Calabria, dove la ‘ndrangheta "ha avuto la possibilità di attingere a fondi che erano stati destinati a piccole e medie imprese in relazione all'emergenza Covid". Il senatore pentastellato ha quindi sottolineato la necessità di potenziare il sistema di controlli, riferendo di essersi confrontato su questo con il governo: "Vogliamo che si formi una banca dati unica per tutto il Paese presso l'Uif, l'Unità di informazione finanziaria, per raccogliere tutte le informazioni che in sede istruttoria che i richiedenti beneficio hanno prodotto per ottenere i ristori o prestiti. In questo modo gli inquirenti possono avere immediatamente tutte le informazioni necessarie per capire chi sia dall'altra parte il soggetto che ha beneficiato". Non è tutto: "Poi vorremmo anche che nella visura camerale, che dovrebbe accompagnare la domanda proposta da una personalità giuridica che appunto chiede ristori o altri tipi di benefici, sia inclusa necessariamente l'eventuale presenza di interdittiva antimafia".

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