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Migranti positivi al Covid, che cosa sta succedendo ad Amantea

Continuano le proteste organizzate dai cittadini di Amantea contro il trasferimento di alcuni migranti positivi al coronavirus in un centro di accoglienza del paese. Si tratta di 13 cittadini del Bangladesh che erano sbarcati insieme ad altre 53 persone a Roccella Jonica. La governatrice calabrese Jole Santelli minaccia di chiudere i porti se il governo non interverrà predisponendo una nave-quarantena. Intanto è stato schierato l’esercito fuori dalla struttura dove sono ospitati i migranti. Vediamo quindi, passo dopo passo, che cosa sta succedendo ad Amantea.
A cura di Annalisa Girardi
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Amantea è un Comune di circa 14 mila abitanti in provincia di Cosenza, in Calabria. Che si trova ora al centro dell'attenzione mediatica per le proteste organizzate dai cittadini contro il trasferimento di alcuni migranti positivi al coronavirus in un centro di accoglienza del paese. Si tratta di 13 cittadini provenienti dal Bangladesh, tutti asintomatici, che sono stati salvati in mare sabato scorso insieme ad altre 57 persone. I naufraghi, tra cui ci sono anche 20 minori, sono sbarcati a Roccella Jonica, in provincia di Reggio Calabria, per poi essere sottoposti a tampone: 28 persone sono risultate positive. Alcune sono state trasferite a Bova, i minori sono rimasti in una struttura di Reggio Calabria e altre sono invece state spostate ad Amantea. Dove non sono però state accolti dalla popolazione, che ha protestato fortemente contro la presenza dei migranti nel Comune.

La governatrice Santelli minaccia di chiudere i porti

La presidente della Regione Calabria, Jole Santelli, ha commentato: "Hanno ragione, perché i calabresi hanno sempre rispettato le regole anti-contagio, anche nella prospettiva di avere una stagione turistica seria che per noi significa riuscire ad evitare la povertà. Quello che è accaduto in questi giorni ha messo in crisi e ha preoccupato i cittadini calabresi, una preoccupazione che condivido pienamente". La governatrici aveva già inviato una lettera al governo chiedendo che venissero utilizzate delle navi-quarantena per fare tutti i controlli sanitari e, in caso di positività, mettere in isolamento i migranti che arrivano dal Mediterraneo. "Chi ci porta il Covid non deve mettere piede sul territorio calabrese", ha poi ribadito Santelli. Questa però, ha proseguito, sarebbe solo una "misura-tampone". A livello europeo la presidente calabrese ha affermato che serva una "cintura di sicurezza per i confini meridionali".

Ad Amantea è schierato l'esercito

La struttura nella quale si trovano 24 migranti, tra cui i 13 positivi, è sorvegliata ventiquattro ore su ventiquattro dall'esercito. Continua infatti a salire la tensione per le strade del Comune. Il governo starebbe anche pensando di trasferire i migranti positivi in due strutture militari di Roma, o al Celio o alla Cecchignola. Ma l'eventualità più probabile sembra essere quella per cui spinge la governatrice Santelli. Il ministero dell'Interno e quello delle Infrastrutture e dei Trasporti si sono infatti messi al lavoro su una procedura d'urgenza che consenta di individuare in tempi rapidi una nave-quarantena dove i migranti possano passare il periodo di isolamento.

Il commento del sindaco di Roccella Jonica

Anche il sindaco di Roccella Jonica, Vittorio Zito, è intervenuto sulla vicenda, scrivendo sulla sua pagina Facebook:

Roccella ospita 20 migranti, minori non accompagnati, sbarcati la scorsa notte. Lo fa perché è un suo preciso dovere dettato dalla legge. Ma lo fa anche perché crede che quando si è chiamati a svolgere il proprio dovere lo si deve fare fino in fondo. E se è tuo dovere organizzare l’accoglienza dei minori non accompagnati – ragazzini di 13, 14 o 15 anni che hanno negli occhi la tristezza della fuga dalla propria casa, il dolore per quello che hanno visto e la paura per il futuro – lo fai al meglio e basta. Poi, quando ti dicono che tra di loro ci sono 5 casi di positività al COVID 19 , ti metti subito al lavoro per gestire in piena sicurezza questa situazione, al fine di non generare alcun pericolo per i cittadini e i turisti. Ma facendo attenzione a non abbandonare nemmeno per un istante la preoccupazione di garantire il pieno rispetto della dignità di questi esseri così fragili.

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