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Migranti, naufragio al largo della Tunisia: morti in 14, tra loro anche 4 bambini e 9 donne

Naufragio al largo delle coste della Tunisia: la Guardia costiera ha comunicato di aver soccorso 139 migranti ma di aver trovato anche 14 cadaveri. Tra le vittime ci sono quattro bambini e nove donne. I migranti si erano messi in viaggio, per raggiungere l’Europa, con due imbarcazioni di fortuna.
A cura di Stefano Rizzuti
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Tragedia in mare all’est della Tunisia: in un naufragio al largo di Sfax sono morti 14 migranti, mentre altri 139 sono stati soccorsi e tratti in salvo. A comunicarlo è la Guardia costiera tunisina. Secondo quanto emerso, tra le vittime ci sono anche quattro bambini. I migranti erano salpati nella notte a bordo di due imbarcazioni di fortuna e provenivano per la maggior parte dall’Africa subsahariana. Il portavoce della Guardia costiera tunisina, Houcem Eddine Jebabli, precisa che queste persone si erano messe in viaggio nel tentativo di raggiungere l’Europa. Alla radio locale Mosaique Fm il portavoce sottolinea che sono stati recuperati 14 corpi, tra cui quelli di 4 bambini e di 9 donne. Sono attualmente in corso le operazioni di ricerca in mare di altri eventuali superstiti.

Secondo i calcoli dell’Unhcr e dell’Oim da inizio anno sono almeno 251 le persone morte nel tentativo di attraversare il Mediterraneo, soprattutto nella rotta del Mediterraneo centrale. Cifre in aumento rispetto al 2020, quando nello stesso periodo erano morte 233 persone. Non solo, perché secondo il rapporto di Unhcr e Oim il rapporto tra i tentativi di traversata e le morti è in netto aumento: si passa dallo 0,8% dello scorso anno all’1,6% del 2021. In totale sono circa 10mila le persone che hanno tentato di raggiungere le coste europee: la metà di loro ha raggiunto i porti italiani.

Oggi il Consiglio d’Europa, con il commissario per i Diritti Umani Dunja Mijatovic, ha avvertito l’Ue: “Gli Stati Ue devono urgentemente cambiare le loro politiche migratorie nel Mediterraneo, perché quelle attuali mettono in pericolo la vita e il rispetto dei diritti di rifugiati e migranti”. Il commissario ha aggiunto: “Molte azioni degli Stati sembrano avere lo scopo implicito o esplicito di lasciare il campo libero alla guardia costiera libica perché intercetti le imbarcazioni di migranti”.

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