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Migranti, l’Italia cede 12 unità navali alla Libia: cosa prevede il decreto e quanto costerà

Il decreto del governo prevede la cessione ai libici, a titolo gratuito, di 12 motovedette attualmente a disposizione della Guardia costiera e della Guardia di Finanza. L’Italia formerà gli equipaggi e fornirà supporto logistico fino a fine anno. Lo stanziamento totale per il provvedimento è di circa due milioni e mezzo euro.
A cura di Giorgio Tabani
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L'Italia cede alla Libia fino a 12 navi "da destinare alla sicurezza della navigazione nel Mediterraneo". Il decreto-legge 10 luglio 2018 n. 84, licenziato dal Consiglio dei ministri il 2 luglio ed entrato in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, è solo l'ultimo atto di una serie di accordi intercorsi fra i due paesi per la messa a disposizione di motovedette. Si prevede "la cessione a titolo gratuito, da parte dell’Italia, di motovedette in dota­zione al Corpo delle capitanerie di porto – Guardia costiera e alla Guardia di finanza" per garantire in particolare "la corretta ge­stione delle attuali dinamiche del fenomeno migratorio, con particolare riferimento ai flussi provenienti dalla Libia, attribuendo priorità all’esigenza di contrastare i traffici di esseri umani, nonché alla salvaguardia della vita umana in mare". Vengono inoltre previsti i fondi necessari a"garantire la manutenzione delle unità navali cedute dal Governo italiano al Governo libico e lo svolgimento di attività addestrativa e formativa del personale della Guardia co­stiera del Ministero della difesa e degli or­gani per la sicurezza costiera del Ministero dell’Interno libici". Lo stanziamento totale per il provvedimento è di 2.520.000 euro, finanziato attraverso i fondi di riserva dei ministeri interessati.

Il mi­nistero delle Infrastrutture e dei Trasporti, da cui dipende la Guardia costiera, potrà cedere fino a un massimo di 10 unità navali CP, classe 500. Si tratta di motovedette in vetroresina di circa 10 metri – entrate in servizio tra il 1997 ed il 2009 – che possono raggiungere una velocità massima di 35 nodi e hanno un'autonomia di oltre 200 miglia con propulsione ad elica o ad idrogetto; l'equipaggio è composto da 3 persone. Per ripristinare l'efficienza di queste imbarcazioni vengono previsti 500mila euro, mentre altrettanti saranno necessari al supporto logistico da assicurarsi in territorio libico. Fra le fonti di spesa anche quella relativa al trasferimento materiale delle unità navali: almeno quattro giorni di navigazione con l'assistenza di navi italiane più grandi e relativi equipaggi. Complessivi 300mila euro saranno necessari per la formazione e l'addestramento del personale libico, tramite un corso della durata di 28 giorni rivolto a 20 frequentatori.

Il ministero dell’Economia e delle Finanze, da cui dipende la Guardia di finanza, cederà fino a 2 unità navali, classe Corrubia. Si tratta di imbarcazioni per equipaggi di 14 membri, progressivamente entrate in linea negli anni 1995/1997. Costruite in resina poliestere, sono caratterizzate da una buona tenuta del mare, con una propulsione garantita da due motori diesel, per una velocità massima di 43 nodi. Le Corrubia sono della stessa tipologia dei vecchi Guardacoste della classe Bigliani, riconsegnati alla Libia lo scorso anno dal governo Gentiloni e attualmente unici impiegati dalla Guardia costiera libica, nonostante siano ormai obsoleti. Per il ripristino occorreranno 430mila euro, mentre il costo del supporto logistico fino a fine anno sarà di 170mila euro. Il trasferimento in Libia verrà portato a termine direttamente dai 28 libici che seguiranno per tre settimane un corso di formazione presso la Scuola nautica della Guardia di finanza (costo complessivo di 300mila euro).

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