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Migranti, archiviata inchiesta su Carola Rackete: “Aveva il dovere di portarli in un porto sicuro”

Il gip di Agrigento ha archiviato l’inchiesta su Carola Rackete, a due anni dall’ingresso a Lampedusa. La capitana della Sea Watch 3 aveva il “dovere di portare i migranti in un porto sicuro”, nonostante il divieto deciso dall’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini. Esulta l’ong tedesca, ma ricorda: “Nel Mediterraneo si continua a morire, ogni giorno”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Carola Rackete aveva il dovere di condurre i migranti in un porto sicuro. L'archiviazione definitiva dell'inchiesta sulla capitana della nave Sea Watch 3 è arrivata oggi nel primo pomeriggio, per decisione del gip di Agrigento, Alessandra Vella. La Procura della città siciliana aveva già chiesto di non processare Rackete, così il gip, che non aveva convalidato l'arresto, ha messo la parola fine sul caso, a due anni di distanza. La comandante era stata arrestata per resistenza o violenza contro una nave da guerra quando, nel luglio del 2019, aveva deciso di entrare nel porto di Lampedusa nonostante il divieto voluto dall'allora ministro dell'Interno, Matteo Salvini, urtando nella manovra una motovedetta della Guardia di Finanza.

La Procura ha recepito la tesi del gip, confermata dalla Cassazione, secondo cui Rackete ha agito mossa da uno stato di necessità. Da 17 giorni aveva 42 persone a bordo, soccorse in mare, che avevano bisogno di sbarcare. Per questo motivo è stato confermato che la capitana aveva il "dovere di portare i migranti in un porto sicuro". Conferma anche il suo avvocato, Alessandro Gamberini, che ha spiegato che "il decreto di archiviazione si muove sull'itinerario con cui la stessa Corte di Cassazione aveva ritenuto che non fosse da convalidare l'arresto di Carola Rackete, perché aveva adempiuto al suo dovere di soccorso e di portare i migranti in un porto sicuro".

"In Spagna schierano l'esercito per fermare gli sbarchi e in Italia chi sperona la Gdf, per portare immigrati irregolari, la passa liscia", attacca Giorgia Meloni, facendo riferimento ai fatti di Ceuta. Risponde il deputato del Partito Democratico, Matteo Orfini: "Chi soccorre persone in mare non può essere criminalizzato" e "chi in questi mesi l'ha accusata e offesa dovrebbe oggi scusarsi, a cominciare da Matteo Salvini e Giorgia Meloni". Esulta l'ong Sea Watch: "L'archiviazione dell'inchiesta contro Carola Rackete conferma quello che sosteniamo da sempre", cioè che "salvare vite non può essere reato". E ricorda che "nel Mediterraneo si continua a morire, ogni giorno".

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