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Meloni risponde a Conte: “Discorso degno di un regime totalitario. Intervenga Mattarella”

“Un punto di non ritorno nella nostra democrazia. Una cosa così è fuori dal mondo, è degna di un regime totalitario. Ma dove si è mai visto che un presidente del Consiglio convoca una conferenza stampa a reti unificate per parlare non di quello che fa e farà lui, ma di me?”: così Giorgia Meloni ha attaccato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, reclamando lo stesso spazio nella televisione pubblica per poter replicare alle accuse ricevute.
A cura di Annalisa Girardi
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Giorgia Meloni torna ad attaccare Giuseppe Conte per le dure parole pronunciate ieri in conferenza stampa. Il presidente del Consiglio, annunciando di aver firmato il Dpcm con cui il lockdown viene prorogato fino al prossimo 3 maggio, ha infatti accusato i leader dell'opposizione di mentire sulle trattative economiche che l'Italia sta portando avanti in questi giorni con l'Unione europa. Nello specifico, sul Mes. "È successo qualcosa di inaudito. Un punto di non ritorno nella nostra democrazia. Una cosa così è fuori dal mondo, è degna di un regime totalitario. Ma dove si è mai visto che un presidente del Consiglio convoca una conferenza stampa a reti unificate per parlare non di quello che fa e farà lui, ma di me?", si chiede la deputata romana in un'intervista con il Corriere della Sera.

Quindi torna sulle polemiche in merito al Meccanismo europeo di stabilità, che secondo l'Eurogruppo dovrebbe essere utilizzato nella risposta comune dell'Eurozona alla crisi economica generata dall'emergenza coronavirus. Una decisione che ha spinto la stessa Meloni ad accusare il governo di alto tradimento nei confronti del popolo italiano. Conte, replicando in conferenza stampa, ha sottolineato che il Mes esiste dal 2012, e che non è stato istituito dai ministri delle Finanze dell'Euro per fronteggiare la crisi attuale. "Non ero né al governo, né in maggioranza. C'era Monti! Ma di cosa parla? Io ho detto che all'Eurogruppo è stato detto sì a uno strumento che il governo dichiarava di non prendere in considerazione. Ed è la verità: il Mes è o non è nelle linee di finanziamento previste dal documento firmato da Gualtieri?", ha ribadito la leader di Fratelli d'Italia.

Per poi reclamare la stessa visibilità nella televisione pubblica che ha avuto Conte nel pronunciare le accuse: "Pretendo di dire la mia con la stessa visibilità di Conte.  La Rai mi conceda lo spazio per replicare, in diretta tv, a un attacco spropositato. Mi aspetto che intervenga il presidente della Repubblica su un fatto così grave". Conte ha accusato l'opposizione di rendere complicati i negoziati in Europa con le sue menzogne: "Ma io ho detto che condividevo le sue posizioni, che faceva bene a dire che se l'Europa fosse rimasta sorda avremmo fatto da soli, che era giusto lottare perché l'Italia non fosse umiliata e che non andava attivato il Mes. Ero dalla sua parte. Sta facendo propaganda. Ne approfitta per far crescere la propria popolarità. Se andiamo a testa alta sono contenta, è quello che chiedo", ha replicato la deputata.

Lo stesso Conte, dopo il raggiungimento di un'intesa a Bruxelles, aveva sottolineato che la sua posizione rispetto al Mes non fosse cambiata. Aggiungendo che avrebbe continuato a chiedere in Europa che si considerassero gli eurobond: "Temo sia solo propaganda. Come ho visto fare troppe volte. Non è colpa nostra se c'è un brutto clima. Abbiamo fatto proposte serie, concrete, senza interessi di parte: sono state respinte tutte. Nel Cura Italia c'è stata una chiusura ideologica nei nostri confronti", conclude Meloni.

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