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Matteo Richetti: “Il Reddito di cittadinanza non va riconfermato. Incoerenza clamorosa dal Pd”

Il senatore Matteo Richetti, uscito il mese scorso dalle fila dei democratici, ha spiegato a Fanpage.it il suo intervento di qualche giorno fa a palazzo Madama contro il reddito di cittadinanza. “Non sta producendo né inserimento lavorativo, né contrasto alla povertà. In aula ho ricordato che il Pd era contrario a quello strumento, ma per ragioni di convenienza personale di qualche capo pastore del partito ora lo sostiene”.
A cura di Annalisa Girardi
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"Ma come si fa a confermarlo? È un provvedimento che non produce un rimbalzo occupazionale. Scoraggia il lavoro, propone assistenza e crea abusi ormai certificati": con queste parole, qualche giorno fa, il senatore Matteo Richetti, aveva criticato il reddito di cittadinanza durante la discussione a palazzo Madama sulla Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza (Nadef). L'ex esponente dem, passato tra le fila di Siamo Europei il mese scorso come conseguenza dell'alleanza giallorossa, ha spiegato a Fanpage.it tutti le problematiche della misura che, secondo il senatore "non sta producendo né inserimento lavorativo, né contrasto alla povertà".

Richetti ha specificato: "Io non sono contrario al reddito di cittadinanza, in quanto condivido che in tutti i Paesi, e quindi anche in Italia, dovrebbe esistere una misura di contrasto alla povertà e una misura di inserimento lavorativo, di politiche attive del lavoro. Il reddito di cittadinanza non affronta né l’uno né l’altro". Il senatore ha quindi affermato di aver semplicemente riportato in aula quanto si può leggere nelle statistiche "o andando a parlare con un tabaccaio che ti racconta che il reddito di cittadinanza viene scambiato con una percentuale di denaro corrispondente in acquisti consentiti con la tessera".

Richetti: "In tanti preferiscono tenersi il reddito a un'occupazione"

Il senatore ha sottolineato a Fanpage.it di raccontare semplicemente le storie delle persone che si rivolgono a lui: "Riporto le storie delle persone che mi scrivono e mi dicono: ‘Caro senatore, l’anno scorso avevo un lavoro che mi consentiva di mantenere la famiglia a malapena, senza accantonare neanche un euro. Ho perso quel lavoro e non ho diritto al reddito di cittadinanza perché questo fa riferimento alla situazione reddituale dell’anno precedente’. Chi l’anno precedente risultava quindi con un impiego oggi non ha diritto a nulla. Quindi questo è un nuovo povero che non vede il reddito di cittadinanza".

Poi ha rimarcato anche il problema degli abusi e degli utilizzi illeciti dei fondi della misura: "Dal punto di vista lavorativo ci sono imprenditori che ci raccontano che all’offerta di lavoro i ragazzi rispondono che preferiscono tenersi il reddito di cittadinanza. Che utilizzano, a volte, compensandolo con del lavoro nero o addirittura scambiando l’importo. Ovviamente non al 100%, cioè vanno nei negozi dove si possono acquistare bene e viene loro restituito il 70% monetizzato e si tengono il reddito". Richetti ci ha ripetuto quindi quanto già affermato in aula: "Non mi permetterei mai di dire che si tratta del 100% dei casi, ma i controlli della Guardia di Finanza stanno evidenziando che il 60% di utilizzo pare di essere in maniera illecita e di abuso".

La critica al Partito democratico

Richetti, criticando la misura, si è anche rivolto agli ex colleghi del Partito democratico, ricordando come in precedenza si fossero sempre mostrati contrari alla misura: "In aula ho ricordato che il Pd era contrario a quello strumento dicendo di volere il Rei – (reddito di inclusione, ndr) – e le riforme di politiche attive del lavoro. Nell’aggiornamento del Def e nella prossima manovra di Bilancio dicono invece sì al reddito di cittadinanza, ed è un’incoerenza clamorosa che si aggiunge a quella di Quota 100, del taglio dei parlamentari e a tutto quello che il Pd ha contrastato, ma per ragioni di convenienza personale di qualche capo pastore del Pd diventano tutti provvedimenti da sostenere".

Per il senatore, quindi, anche Quota 100 dovrebbe essere tra le misure da non riconfermare nella prossima manovra: "La proposta che abbiamo fatto con Carlo Calenda è di abolire Quota 100 perché sta togliendo 8 miliardi e mezzo di risorse che andrebbero messe su scuola e sanità, in particolare sull’assunzione di nuovi medici. Quindi sul lavoro e non sul pensionamento di chi un lavoro ce l’ha e va in pensione due anni prima. La priorità è guardare a chi il lavoro non ce l’ha e garantire cura e istruzione, cioè sanità e scuola a tutti gli italiani". Richetti quindi conclude specificando un'ultima volta che la sua posizione non è contraria a una misura di contrasto alla povertà, ma alle modalità con cui questa è stata realizzata dal Movimento Cinque Stelle: "Sul reddito di cittadinanza noi diciamo che va rimodulato, tenendo presente degli abusi che ci sono e del fatto che non sta funzionando né per la povertà né per il lavoro".

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