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Covid 19

Mascherine all’aperto utili se non si può rispettare il distanziamento: le raccomandazioni dell’Ecdc

L’Ecdc (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie) raccomanda l’utilizzo della mascherina all’aperto, se non è possibile mantenere il distanziamento sociale.
A cura di Annalisa Cangemi
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Da venerdì 11 febbraio nel nostro Paese verrà eliminato l'obbligo di indossare i dispositivi di protezione negli spazi aperti. Mentre il governo italiano si appresta a togliere l'obbligo di mascherina all'aperto ovunque, a prescindere dal colore delle Regioni, l'Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, fa sapere che le mascherine all'aperto sono utili se non è possibile mantenere il distanziamento.

"In ambienti all'aperto in cui il distanziamento non è possibile, va considerato l'utilizzo di mascherine per il viso", per limitare la trasmissione del Covid-19. L'indicazione è riportata in un documento dell'Ecdc, dal titolo ‘Considerations for the use of face masks in the community in the context of the Sars-CoV-2 Omicron variant of concern'.

Si ricorda inoltre che l'uso della mascherina è raccomandato per le persone con sintomi dell'infezione o con Covid confermato, e per le persone che condividono il loro nucleo familiare, soprattutto nei casi in cui non è possibile assicurare l'isolamento dei positivi. È inoltre raccomandato l'uso della mascherina negli ambienti di cura, "per proteggere le persone vulnerabili come gli anziani". In questi casi è opportuno l'utilizzo delle mascherine sia per le persone vulnerabili sia per coloro che interagiscono con loro.

Sulla base delle ultime evidenze scientifiche, il documento, online sul portale, conferma e aggiorna il precedente, dal titolo ‘Using face masks in the community: first update – Effectiveness in reducing transmission of Covid' del 2021. Precisa, tra l'altro, che per un uso corretto delle mascherine occorre che i dispositivi coprano completamente il viso "dal ponte del naso fino al mento e che sia correttamente regolata per ridurre al minimo lo spazio aperto". La scelta del tipo di mascherina "dovrebbe considerare la disponibilità e la tollerabilità, oltre all'efficacia" ma in generale le FFp2 sono più efficaci delle chirurgiche e quelle chirurgiche più efficaci di quelle di comunità (o di stoffa). Infine, anziani, persone come malattie croniche e persone con alto rischio di contagio da Covid "dovrebbero prendere in considerazione l'uso di FFp2, se disponibile e tollerato". 

La variante Omicron, si legge ancora, "ha un significativo vantaggio di diffusione e un aumento del rischio di trasmissione domestica rispetto a Delta". Inoltre la mutazione sopravvive più facilmente su superfici plastiche e pelle umana rispetto al ceppo Wuhan e al Delta.

In particolare, si legge nel rapporto Ecdc, "dati sperimentali recenti non sottoposti a revisione paritaria indicano che Omicron è più stabile sulle superfici plastiche e pelle umana rispetto al ceppo Wuhan e al Delta" ma "non ci sono dati che dimostrino che abbia una maggiore capacità di sopravvivere negli aerosol o di essere trasmesse attraverso aerosol rispetto alle varianti precedenti".

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