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Lizzano, sindaca difende i manifestanti LGBT. Pillon: “Volete decidere anche per cosa si prega?”

In queste ore sta circolando un video in cui si vede la sindaca di Lizzano difendere alcuni manifestanti LGBT che protestano per un’iniziativa del parroco del paese, che aveva organizzato una preghiera contro le insidie che minacciano la famiglia, tra cui ci sarebbe stata la legge contro l’omofobia. Il filmato è finito al centro dell’attenzione mediatica e politica. “Qualcuno può spiegare che è il parroco e non il sindaco di Lizzano a decidere per cosa si prega? Volete comandare anche in chiesa?”, commenta il senatore leghista Simone Pillon.
A cura di Annalisa Girardi
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In queste ore sta circolando online un video in cui si vede la sindaca di Lizzano, un paese in provincia di Taranto, protestare contro i carabinieri che identificano alcuni cittadini, attivisti LGBT. Antonietta D’Oria li difende: stanno manifestando in maniera pacifica contro l'iniziativa promossa dal parroco del Comune pugliese, il quale, come spiega la stessa prima cittadina nella sua pagina Facebook, ha "organizzato un incontro di preghiera contro le insidie che minacciano la famiglia, tra cui, prima fra tutte, cita la legge contro l'omotransfobia".

La sindaca chiede ai carabinieri perché stiano identificando i manifestanti. Poi li spinge a identificare anche i cittadini riuniti in preghiera con il parroco. E sui social aveva esprime la propria contrarietà con quanto organizzato dal prete: "Noi da questa iniziativa prendiamo, fermamente, le distanze. Certo non sta a noi dire quello per cui si deve o non si deve pregare, ma anche in una visione estremamente laica quale è quella che connota la attuale Amministrazione Comunale, la chiesa è madre e nessuna madre pregherebbe mai contro i propri figli. Qualunque sia il loro, legittimo, orientamento sessuale".

Poi ricorda come la Chiesa dovrebbe difendere proprio coloro che vengono discriminati, come purtroppo spesso avviene per la comunità LGBT. "A nostro modestissimo parere e con la più grande umiltà, ci pare che altre siano le minacce che incombono sulla famiglia per le quali, sì, sarebbe necessario chiedere l'intervento della Divina Misericordia. Perché non pregare contro i femminicidi, le violenze domestiche, le spose bambine? Perché non celebrare una messa in suffragio per le anime dei disperati che giacciono in fondo al Mediterraneo? Perché non pregare per le tante vittime innocenti di abusi?", prosegue la sindaca. Per poi concludere: "Ecco, senza voler fare polemica, ma con il cuore gonfio di tristezza, tanti altri sono i motivi per cui raccogliere una comunità in preghiera. Certo non contro chi non ha peccato alcuno se non quello di avere il coraggio di amare. E chi ama non commette mai peccato, perché l'amore, di qualunque colore sia, innalza sempre l'animo umano ed è una minaccia solo per chi questa cosa non la comprende".

Il video è diventato presto virale, raggiungendo anche l'attenzione della politica. Il portavoce nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, raccontando la vicenda sulla sua pagina Facebook, ha voluto ringraziare la prima cittadini: "Grazie di cuore alla Sindaca e al suo coraggio. Sono persone come lei  che tengono alta la bandiera dei diritti e della libertà nel nostro Paese." La senatrice del Pd, Monica Cirinnà, ha invece commentato: "Condivido le parole di questa sindaca coraggiosa e pienamente consapevole della laicità delle istituzioni repubblicane. Una laicità incisa nell'articolo 7 della Costituzione e basata sul reciproco rispetto".

Il senatore della Lega, Simone Pillon ha replicato: "Qualcuno cortesemente può spiegare a Monica Cirinna che proprio in base all'art. 7 Cost. da lei citato, è il parroco e non il sindaco di Lizzano a decidere per cosa si prega? Volete comandare anche in chiesa? Aspettate almeno che passi il pdl Zan. Prove generali di omofobia".

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