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L’Italia ha bisogno di immigrati, lo dice anche il Def del governo Meloni

Nel Documento di economia e finanza c’è un passaggio sugli scenari futuri da qui al 2070: maggiore immigrazione si traduce in una riduzione del debito pubblico.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Più migranti, meno debito pubblico. L'equazione è scritta nero su bianco nel Documento di economia e finanza del governo Meloni, che ha ricevuto il via libera a inizio settimana in Consiglio dei ministri. Nel testo, che detta la linea delle politiche economiche e finanziarie del governo nei prossimi anni, c'è una sezione dedicata al programma di stabilità dell'Italia. E nel paragrafo che riguarda la sostenibilità delle finanze pubbliche si legge:

L’esercizio di sensitività proposto nella Figura IV.6 mostra i risultati relativi ai due scenari alternativi e simmetrici iiia/iiib. Si osserva un impatto particolarmente rilevante, in quanto, data la struttura demografica degli immigrati che entrano in Italia, l’effetto è significativo sulla popolazione residente in età lavorativa e quindi sull’offerta di lavoro. Il rapporto debito/PIL nei due scenari alternativi a fine periodo arriva a variare rispetto allo scenario di riferimento di oltre 30 p.p.

Insomma, se l'immigrazione netta aumenterà del 33% nei prossimi cinquant'anni il debito pubblico calerà di oltre venti punti, se diminuirà del 33% si impennerà di sessanta punti.

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Per ridurre il debito pubblico in maniera consistente, in pratica, l'Italia deve aumentare l'accesso nel nostro Paese ai migranti. La forza lavoro è un tema attuale, e lo diventerà sempre di più nei prossimi anni. Il calo demografico, l'invecchiamento generale del Paese e una serie di altri fattori stanno portando l'Italia verso una crisi senza precedenti. E l'immigrazione può essere una soluzione: lo dice il Def del governo Meloni.

Parliamo ovviamente di flussi legali, su cui il governo si è speso molto – almeno a parole – dall'inizio dell'anno. Nei fatti si tratta più di una contrapposizione ideologica e propagandistica che altro, visti i risultati dell'ultimo decreto Flussi: dalle imprese sono arrivate il triplo delle richieste rispetto ai posti disponibili, che sono andati esauriti in pochi minuti. Le aziende chiedono lavoratori, l'economia italiana chiede migranti. Il governo lo scrive nero su bianco ma, per ora, non sono previste politiche mirate.

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